Oliviero Toscani, noto fotografo e pubblicitario, è morto oggi all’età di 82 anni. Nato a Milano il 28 febbraio 1942, Toscani ha studiato fotografia all’Università delle Arti di Zurigo, dove ha approfondito le sue competenze sotto la guida di illustri docenti. La sua carriera iniziò precocemente, con la sua prima foto pubblicata a soli 14 anni durante le esequie di Benito Mussolini, scattando un’immagine iconica del volto di Rachele Mussolini. A 21 anni, Toscani si recò a Barbiana per insegnare fotografia ai ragazzi guidati da don Lorenzo Milani, un’esperienza significativa per il suo percorso artistico.
Negli anni ’60, Toscani entra nel mondo della pubblicità, avviando una carriera che lo porterà a lavorare con marchi di moda e riviste di prestigio come “Vogue” e “Elle”. La sua visione unica ha rivoluzionato la fotografia pubblicitaria, integrandovi tematiche sociali e attualità, come dimostrato nella collaborazione con Benetton negli anni ’80. Le sue campagne affrontarono argomenti controversi come l’uguaglianza razziale e la lotta contro l’omofobia, portando alla creazione dello slogan “Tutti i colori del mondo”.
Nel 1991 Toscani lanciò la rivista “Colors” e nel 1994 fondò Fabrica, centro internazionale di ricerca sulla comunicazione. La sua produzione comprende opere come “Corleone” e “We, on death row”, affrontando questioni di impegno civile. Successivamente, ha collaborato con diverse organizzazioni, realizzando campagne sociali sui diritti umani e problemi sociopolitici.
Nonostante il successo, Toscani ha affrontato polemiche, come quella del 2000, quando una campagna contro la pena di morte scatenò aspre critiche. Negli anni 2000, ha continuato a lavorare su tematiche come l’anoressia e l’omofobia, suscitando reazioni contrastanti per la sua audacia e provando la potenza provocatoria della fotografia.
Nel 2004 ha fondato La Sterpaia, un centro di ricerca per la comunicazione moderna, e nel 2007 ha avviato il progetto “Razza Umana”, un’analisi fotografica delle diverse identità umane. Negli ultimi anni, Toscani è tornato a collaborare con Benetton, approfondendo temi di integrazione attraverso campagne fotografiche. Nonostante le controversie, ha ricevuto numerosi riconoscimenti durante la sua carriera, fra cui il Leone d’oro a Cannes e premi dall’Art Directors Club. La sua eredità nell’arte fotografica e nella comunicazione pubblicitaria rimane indelebile.