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domenica, 12 Gennaio, 2025
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Oltre 660.000 contagi nell’ultima settimana

Sono in aumento i contagi per le sindromi influenzali in Italia, come evidenziato dall’ultimo rapporto RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità. Dopo una flessione dovuta alla chiusura delle scuole, l’incidenza è risalita a 11,3 casi per mille assistiti, rispetto ai 9,9 della settimana precedente. Dall’inizio della stagione influenzale, sono stati colpiti 5,8 milioni di italiani, di cui 667mila solo nell’ultima settimana.

I bambini sotto i cinque anni risultano i più colpiti, con un’incidenza di 21,4 casi per mille assistiti. Anche se l’incidenza nei bambini è stabile, si registra un aumento tra i giovani adulti e gli anziani. A livello territoriale, le regioni più colpite includono la P.A. di Bolzano, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia. Il numero di sindromi simil-influenzali è sostenuto anche da altri virus respiratori, evidenziando la co-circolazione di diversi ceppi virali.

Nella prima settimana di gennaio 2025, il 21,9% dei campioni analizzati ha mostrato positività all’influenza, un dato in aumento rispetto alla settimana precedente. Tra 1.628 campioni, 357 sono risultati positivi all’influenza, con 287 casi di tipo A e 70 di tipo B. Inoltre, si sono registrati diversi casi di virus respiratori, tra cui VRS e SARS-CoV-2, segnalando la presenza di rhinovirus, adenovirus e altri agenti virali.

Nel contesto del Covid-19, nella prima settimana di gennaio 2025 si sono registrati 1.562 nuovi contagi e 45 decessi, con un aumento rispetto ai 31 morti della settimana precedente. I tamponi eseguiti sono passati a 42.025, riducendo il tasso di positività dal 4,5% al 3,7%. Lombardia, Toscana e Veneto hanno avuto il maggior numero di casi, mentre le Marche hanno visto il tasso di positività più alto, dal 11,4% al 16,8%.

Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, l’aumento dei casi di Covid è associato all’intensificazione dei test, dato che ci si trova in un periodo critico per le infezioni respiratorie. Pregliasco sottolinea l’importanza di prestare attenzione alle persone vulnerabili, come gli immunodepressi o gli anziani, poiché il Covid è ancora presente.

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