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Oltre le Sanzioni: L’Impatto degli Sconti sulle Importazioni di Gas Russo in Europa

In Europa, le importazioni di gas naturale russo via tubo sono aumentate nonostante le sanzioni imposte a seguito della guerra in Ucraina. Questo aumento, che ha portato a una crescita del 11% delle importazioni da gennaio a settembre 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, è stato accompagnato da un incremento della domanda di gas. In particolare, l’Italia ha registrato un aumento superiore al 50% delle importazioni di gas russo, diventando nuovamente il secondo fornitore ufficiale dopo gli Stati Uniti. Gazprom, il principale esportatore russo di gas in Europa, ha visto il proprio utile netto triplicare, superando gli 11 miliardi di dollari.

Le ragioni di questo fenomeno risiedono principalmente nell’aumento dell’utilizzo del gasdotto Turkish Stream e nel transito attraverso l’Ucraina. Malgrado le iniziali riduzioni delle importazioni a seguito dell’invasione, l’obiettivo dell’UE di liberarsi completamente dal gas russo entro il 2027 sembra irrealistico a causa delle difficoltà esistenti. Il prezzo competitivo del gas russo, incoraggiato da sconti del 10% offerti da Gazprom, lo rende un’opzione attraente rispetto ad altre fonti di approvvigionamento.

Inoltre, a differenza del petrolio e dei prodotti raffinati, il gas russo non è ancora ufficialmente bandito in Europa. Con l’arrivo della stagione invernale, sarà difficile per i Paesi europei limitare ulteriormente le importazioni di gas russo senza compromettere la loro sicurezza energetica. Anche se l’Ucraina dovesse negare concessioni per il transito del gas, l’UE potrebbe continuare a importare gas dalla Russia tramite la Turchia, una necessità per alcuni Stati, come Austria, Ungheria e Slovacchia, privi di accesso diretto al mare.

Infine, va considerato che l’esclusione del gas russo dal mercato europeo potrebbe obbligare l’UE a rivolgersi a paesi che comunque acquistano gas dalla Russia, rivendendolo a un prezzo maggiorato, creando così una situazione paradossale. La complessità delle dinamiche del mercato energetico e le necessità di approvvigionamento rendono le sanzioni meno efficaci di quanto previsto inizialmente.

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