Il processo per l’omicidio di Giulia Cecchettin, studentessa di ingegneria biomedica, ha suscitato un grande interesse sociale e politico, tanto che è stato definito dai giudici di “interesse sociale particolarmente rilevante”. Giulia è stata uccisa da Filippo Turetta, che si è dichiarato colpevole di averla accoltellata 75 volte la sera dell’11 novembre 2023 a Vigonovo. Nonostante la gravità del delitto, la difesa ha scelto di evitare il clamore mediatico, puntando a un rapido processo senza udienza preliminare o perizia psichiatrica.
La scomparsa di Giulia è stata denunciata il 12 novembre da suo padre Gino e dalla sorella Elena, dopo che non era tornata a casa dopo un incontro con Turetta. Il suo corpo è stato rinvenuto sei giorni dopo, in una scarpata vicino a Barcis, nascosto da sacchi. Durante la fuga, Turetta è stato arrestato nei pressi di Lipsia, in Germania, e ha ammesso il delitto, fornendo dettagli su un’aggressione avvenuta in due fasi, prima in un parcheggio e poi in un’area più isolata di Fosso’.
Turetta ha rivelato che il conflitto era iniziato quando Giulia gli aveva detto che era troppo dipendente da lei. Dopo una discussione animata, e dopo aver tentato di suicidarsi, l’aggressione culminò con l’accoltellamento. Le accuse contro di lui includono omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà, stalking e occultamento di cadavere.
La difesa si è limitata nella richiesta di testimonianze, citando solo il medico legale. L’unica possibilità di evitare l’ergastolo sembra essere legata al mancato riconoscimento della premeditazione, sebbene le evidenze siano schiaccianti, dato che Turetta aveva con sé coltelli, nastro adesivo e sacchi per occultare il corpo.
Le parti civili in questo processo saranno il padre Gino e la sorella Elena, i quali hanno svolto un ruolo attivo nel dibattito pubblico sul femminicidio e la cultura patriarcale. Gino ha avviato un percorso per sensibilizzare la società sulla violenza di genere e ha mantenuto un atteggiamento compassionevole nei confronti della famiglia di Turetta, mentre Elena, che studia biotecnologia negli Stati Uniti, ha messo in evidenza la questione dell’eredità patriarcale nella società contemporanea.