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Omicidio di Sarah Scazzi: Groelandia e Disney annunciano ricorso contro il blocco della serie su Avetrana

Groenlandia e Disney hanno annunciato il rinvio del lancio della serie “Avetrana – Qui non è Hollywood” a causa di un provvedimento cautelare emesso dal Tribunale di Taranto. Questo provvedimento è stato richiesto dal sindaco di Avetrana, Antonio Iazzi, che ha chiesto la rettifica del titolo e la sospensione immediata della serie, prevista per il 25 ottobre sulla piattaforma Disney+. Il giudice ha già fissato un’udienza per il 5 novembre.

Il sindaco Iazzi ha sottolineato la necessità di visionare la serie in anteprima per valutare se il titolo diffama la comunità di Avetrana, dipingendola come ignorante e dedita a crimini efferati, contrariamente alla realtà. Ha evidenziato come la tragedia dell’omicidio di Sarah Scazzi avesse già suscitato un’ampia risonanza mediatica e che la comunità stesse cercando di allontanare pregiudizi. Inoltre, Avetrana è stata riconosciuta come “Città d’Arte” dalla Regione Puglia nel 2022, un titolo che riflette le sue qualità turistiche e l’ospitalità della sua gente.

D’altro canto, il regista Pippo Mezzapesa ha affermato che la serie si basa esclusivamente sui fatti giudiziari accertati e sulle sentenze emesse, senza cercare di ampliare la narrazione o sollevare ulteriori controversie. Le prime due puntate erano state presentate alla Festa del Cinema di Roma.

La miniserie indaga sull’omicidio di Sarah Scazzi, per il quale Sabrina e Cosima Misseri, rispettivamente cugina e zia, sono state condannate all’ergastolo. Entrambe si dichiarano innocenti, attribuendo la colpa a Michele Misseri, il quale ha recentemente fatto dichiarazioni controverse, sostenendo di essere l’unico colpevole. Ha affermato di aver ucciso Sarah e ha descritto un presunto movente sessuale.

Anche Valentina Misseri, lui sorella, ha espresso nei media il suo profondo risentimento, dichiarando che gran parte dell’opinione pubblica la considera parte della famiglia di assassini. Le sue dichiarazioni, insieme a quelle di Michele, continuano a mantenere alta l’attenzione sul caso, suscitando interesse e dibattito pubblico.

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