24 Settembre 2024

Opacità nella Gestione: La Denuncia della Corte dei Conti Francese su Trinità dei Monti e San Luigi dei Francesi

La Francia ha sollevato preoccupazioni riguardo alla gestione del patrimonio di Trinità dei Monti, con accuse di scarsa trasparenza e malversazione da parte dell’Italia. Questa critica emerge dalla relazione della Corte dei Conti francese, pubblicata il 2 settembre, che esamina la gestione dei Pieux établissements, responsabili di tredici edifici e cinque chiese a Roma, tra cui la celebre Trinità dei Monti. Il rapporto copre il periodo dal 2015 al 2022 e sottolinea “numerose ed evidenti carenze” nella gestione di un patrimonio considerato “di notevole valore”.

Una delle principali criticità è la scarsa conoscenza del valore di questo patrimonio, poiché né le chiese né le collezioni sono iscritte a bilancio, e non è stata effettuata una stima del loro valore. Le opere di Caravaggio presenti nella chiesa di San Luigi dei Francesi, ad esempio, potrebbero valere centinaia di milioni di euro. La mancanza di trasparenza comporta rischi di esproprio, alcuni dei quali si sono già verificati. Inoltre, la Corte mette in discussione la gestione della scalinata di Trinità dei Monti, che è stata mantenuta dal Comune di Roma, sebbene realizzata con fondi francesi.

Il rapporto menziona anche una gestione “opaca” degli affitti di appartamenti e negozi, valutando che il Pieux établissements stia perdendo quasi il 50% del suo potenziale reddito a causa di politiche di assegnazione poco chiare. La Corte cita casi specifici di inquilini con contratti sfavorevoli per l’ente, sottolineando un’occupazione irregolare dal 1985, con perdite stimate in quasi 3 milioni di euro nel tempo. Inoltre, si evidenza la gestione fuori bilancio di alcuni conti, con pagamenti in contante.

In risposta, la ministra del Turismo italiana, Daniela Santanché, ha difeso l’Italia, affermando che la Francia non può fare a meno delle bellezze italiane, mentre il sovrintendente ai Beni culturali di Roma, Claudio Parisi Presicce, ha chiarito che la scalinata è parte integrante della città e che la sua gestione è sempre stata a carico delle autorità romane. Ha anche ribadito che non deve esserci confusione tra la gestione dei Pieux établissements e quella della scalinata, sottolineando i restauri e la manutenzione realizzati dal Comune di Roma nel corso degli anni.

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