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sabato, 14 Dicembre, 2024
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Orsini: “Il Green Deal minaccia 270 mila posti di lavoro”

Sono a rischio 270mila posti di lavoro in Europa e 70mila in Italia nel settore automotive, un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale. Questa affermazione è stata fatta dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, durante un dibattito sulla crisi del settore automotive che si sta svolgendo ad Atreju. Orsini ha richiamato l’attenzione sulle implicazioni delle norme contenute nel green deal europeo, sottolineando la necessità di proteggere l’occupazione nel Paese.

Secondo Orsini, l’uscita di Carlos Tavares da Stellantis potrebbe rappresentare un’opportunità per dimostrare l’impegno della leadership nei confronti dell’industria automobilistica italiana e del mantenimento dei posti di lavoro. L’industria automotive è fondamentale non solo per l’economia italiana, ma anche per quella europea, e qualsiasi cambiamento nel management potrebbe influenzare le decisioni su investimenti e strategie nel settore.

La crisi del settore è aggravata dalle nuove regolamentazioni ambientali che, sebbene siano mirate a una transizione verso un futuro più sostenibile, possono mettere a rischio molti posti di lavoro, in particolar modo all’interno della filiera produttiva. Orsini ha messo in evidenza l’importanza di unire le forze per affrontare questa crisi e ha fatto appello affinchè le aziende e la politica lavorino insieme per trovare soluzioni efficaci.

In questo contesto, è fondamentale garantire che il processo di transizione verso tecnologie più ecologiche non comprometta l’occupazione attuale, specialmente nei settori che sono già in difficoltà. La trasformazione del settore automotive richiede investimenti significativi e un supporto adeguato da parte del governo e delle istituzioni europee per favorire l’innovazione e la ricerca senza danneggiare l’occupazione esistente.

In sintesi, Orsini ha lanciato un chiaro appello a Stellantis e ai suoi leader affinché prendano decisioni che possano salvaguardare non solo l’azienda, ma anche il tessuto occupazionale italiano, assicurando un futuro sostenibile per il settore automotive, che rimane un pilastro fondamentale dell’economia europea.

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