La spesa mensile fissa degli italiani per prestiti e finanziamenti si attesta quasi a 300 euro, precisamente 278 euro. Nonostante tassi d’interesse elevati, oltre il 52% della popolazione adulta gestisce un contratto di credito rateale, evidenziando una crescita rispetto all’anno precedente. La tipologia di prestito più comune è quella finalizzata, con un’esposizione media di circa 6.000 euro, seguita dai prestiti personali. I mutui, sebbene rappresentino solo il terzo dei contratti di credito, stanno crescendo notevolmente, con un incremento del 22,3% nel 2024 rispetto all’anno passato.
Questi dati emergono dalla CRIF, una centrale rischi di intermediazione finanziaria che raccoglie informazioni creditizie per banche e finanziarie per valutare il rischio di credito dei clienti. Attraverso l’archivio EURISC, la CRIF monitora i finanziamenti attivi nel Paese, fornendo una mappa del credito e una visione generale sull’andamento dei prestiti e mutui.
Nonostante la rata media mensile sia in calo rispetto al 2023 (quando era circa 320 euro), l’esposizione residua per gli italiani è aumentata, raggiungendo i 35.167 euro. Questo incremento, sebbene modesto (+0,8% rispetto al semestre precedente), è significativo in un contesto di difficoltà economica crescente. La propensione a contrarre debiti rimane alta, indicando che gli italiani continuano a ricorrere al credito per gestire le proprie finanze.
In sintesi, il panorama creditizio italiano mostra una popolazione sempre più indebitata, con una chiara preferenza per prestiti finalizzati e un forte aumento nell’adesione ai mutui, nonostante le sfide economiche e i tassi d’interesse elevati. Le informazioni fornite dalla CRIF sono cruciali per le istituzioni finanziarie, che possono così prendere decisioni più informate riguardo il credito, e per i cittadini, che possono comprendere meglio la propria situazione debitoria nel contesto più ampio dell’economia nazionale.