La storia di Manuel Bortuzzo si intreccia con la sua recente conquista della medaglia di bronzo nei 100 metri rana categoria SB4 alle Paralimpiadi di Parigi 2024. Manuel ha nuotato con determinazione, chiudendo la sua gara in 1’42″52, stabilendo un nuovo record italiano, ma per lui quella medaglia vale quanto un oro, data la sua straordinaria e commovente vicenda.
Il suo sogno olimpico nasceva con l’obiettivo di partecipare alle Olimpiadi di Tokyo 2020, poi spostate al 2021. Per prepararsi, si allenava al centro federale di Ostia, formando un legame con atleti del calibro di Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti. Tuttavia, la sua vita ha subito una svolta drammatica nella notte tra il 2 e il 3 febbraio 2019, quando è stato colpito da un proiettile durante una sparatoria avvenuta per errore in un pub a Roma. Questo evento ha causato una lesione midollare, compromettondo la mobilità delle sue gambe.
Dopo la tragedia, Manuel ha affrontato numerose operazioni, seguite da un lungo periodo di recupero fisico e mentale, sostenuto dalla famiglia e dalla Federazione Italiana Nuoto. Il suo percorso di rinascita è stato caratterizzato dalla solidarietà di un’intera nazione, che ha accompagnato il suo coraggio e determinazione fino alle Paralimpiadi, dove ha raggiunto il podio della Defense Arena di Parigi.
In un’intervista, il 25enne atleta delle Fiamme Oro, allenato da Francesco Bonanni, ha dichiarato di provare emozioni indescrivibili. Nonostante le sue precedenti sconfitte agli Europei e ai Mondiali, ha mantenuto la speranza e la determinazione, ricordando il duro lavoro necessario per arrivare fin lì. Durante la finale, ha sentito l’avversario avvicinarsi, ma ha resistito, ripensando ai sacrifici fatti lungo il suo percorso. Per Bortuzzo, quella medaglia rappresenta la conclusione di un lungo viaggio e un tributo al supporto del suo allenatore, il quale lo ha sempre incoraggiato anche nei momenti più difficili.