Le recenti udienze preliminari a Milano hanno portato alla luce nuovi sviluppi riguardo l’accusa di truffa aggravata contro la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, e altri imputati. L’accusa si concentra su presunte irregolarità legate alla richiesta di cassa integrazione in deroga durante il periodo del Covid, per un totale di oltre 126mila euro destinati a 13 dipendenti che lavoravano effettivamente in smart working, non “a zero ore” come dichiarato. Oltre a Santanchè, sono coinvolti il suo compagno Dimitri Kunz e Paolo Giuseppe Concordia, un collaboratore di Visibilia Editore.
Durante l’udienza, è stata ammessa la richiesta dell’INPS di avanzare come parte civile per quantificare i danni subiti, inclusi quelli patrimoniali e d’immagine. La difesa di Santanchè ha chiesto di trasferire il procedimento a Roma, dove ha sede l’ente previdenziale. La magistrata deciderà il 23 ottobre sull’istanza. In aggiunta, si propone di riqualificare l’accusa specifica contro Santanchè in “indebita percezione di erogazioni pubbliche”.
Visibilia Editore, accusata anch’essa, ha chiesto di patteggiare, con il consenso dei pubblici ministeri. La società affronta un’accusa per cassa integrazione su sette dipendenti per circa 36.600 euro. A Visibilia Concessionaria viene contestata la cassa per sei dipendenti per quasi 90mila euro. Entrambe le società cercando di sanare la situazione attraverso versamenti in corso.
Nel contesto politico, si sminuisce la possibilità di un rimpasto governativo, nonostante le preoccupazioni riguardanti le posizioni di Santanchè e Matteo Salvini, che affrontano situazioni legali distinte. La premier Giorgia Meloni sembra intenzionata a mantenere l’attuale assetto governativo, ripartendo le deleghe nell’eventuale assenza di Raffaele Fitto, destinato a Bruxelles.
Il caso Santanchè continua a suscitare interesse e preoccupazione: se la sua difesa avrà successo nel trasferire il processo a Roma, si potrebbe prolungare la sua permanenza nel governo, allontanando temporaneamente ogni discussione su dimissioni o eventuali sostituzioni. La situazione è delicata, con l’INPS e la magistratura che continueranno a monitorare gli sviluppi.