24 Settembre 2024

Peccatore vince ma non ritrova ancora il sorriso

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Ci vorrà del tempo. Forse poco, perché Jannik Sinner è tipo da risolvere velocemente le situazioni, tanto in campo quanto fuori. Ma per riavedere il ragazzo sorridente e pieno della felicità di competere, di vincere e di trascorrere il suo tempo in quello che gli piace un po’ di tempo ci vorrà. Al suo esordio nello US Open, Jannik si è liberato in quattro set dell’americano Mackenzie McDonald (2-6/6-2/6-1/6-2) mostrando in campo tutta la sua irrequietezza di questi giorni: nel primo set ha commesso errori grossolani, che anche un osservatore imparziale non esperto di tennis potrebbe imputare allo stress enorme patito da marzo ad oggi.

Poi Jannik è riuscito a cacciare quei pensieri nel dimenticatoio e la partita è diventata quel che avrebbe potuto essere sin dall’inizio. Ma anche in questo frangente Sinner non ha ritrovato il sorriso. Anzi, l’ambiente che lo circondava, il Arthur Ashe Stadium, appariva distratto o almeno prudente nell’entusiasmarsi per l’italiano; e poco contava il fatto che affrontasse un giocatore di casa. Non a caso, negli ultimi ore successive all’esplodere del Clostebol-gate gli organizzatori hanno dovuto chiudere i commenti social delle sedute di allenamento di Sinner, perchè si era scatenato uno “shitstorm” ai danni di Jannik, cosa sicuramente non divertente. Le scorie vanno smaltite e anche l’abbraccio sentito ma ancora dolente fra Vagnozzi e Cahill ha dimostrato come la situazione emotiva e non solo legale di Jannik sia ancora lontana dall’essere risolta. Anche perché Wada e Nado Italia hanno tempo fino al 6 settembre per appellarsi contro la decisione dell’Itia. Nel frattempo Sinner ha una sola via davanti a sé: essere Sinner. Se sorridente, meglio.

“Non è una situazione facile ma sono felice di come la sto gestendo – ha detto ieri sera in conferenza stampa – ero curioso di vedere anche quale sarebbe stata la reazione dei fan e è stata fantastica”. Premettendo che “ci sono cose molto più gravi e serie di quello che ho passato negli ultimi mese” ha spiegato di “aver imparato che è fondamentale tenersi strette le persone che si amano, perché sono quelle che ti aiutano a superare i momenti complicati e che cercano di strapparti un sorriso anche quando sei giù di morale”. Cahill e Vagnozzi, insomma saranno sempre più fondamentali. Prossimo appuntamento contro un altro americano, Michelsen. Intanto Jannik ha rimesso a posto con le parole i colleghi che lo hanno criticato: “Ho letto quel che alcuni colleghi hanno detto di me: non posso controllare cosa pensano o cosa dicono. Io se ho qualcosa da dire a qualcuno lo faccio in privato”.

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