Arrivano pene più severe per chi maltratta gli animali, come previsto in un progetto di legge che sarà discusso a Montecitorio. L’iniziativa, promossa dalla deputata Michela Brambilla, mira a modificare il codice penale e il codice di procedura penale per rafforzare la tutela degli animali, riconoscendoli come esseri senzienti e non più come oggetti.
Il progetto contempla l’istituzione di una sezione nella banca dati delle Forze di polizia dedicata ai reati contro gli animali, e la creazione di centri di accoglienza per gli animali vittime di reato, anche utilizzando strutture esistenti. Viene introdotto un nuovo articolo 8-bis nella legge n. 189 del 2004, che stabilisce un contributo per il mantenimento di animali sequestrati, a carico di allevatori e importatori di specie non protette.
Le nuove disposizioni prevedono che chi commette reati come combattimenti tra animali o sevizie possa subire misure severe, tra cui fogli di via obbligatori, sorveglianza speciale e misure patrimoniali come il sequestro di beni. Le pene per l’abbandono di animali saranno le stesse previste per il maltrattamento, con reclusione da uno a cinque anni e multe da 5.000 a 30.000 euro. Viene inoltre introdotto un nuovo reato per la preparazione e abbandono di esche avvelenate, con pene da quattro mesi a due anni di reclusione e multe fino a 20.000 euro.
Un articolo aggiuntivo, 452-sexies.1, punisce severamente chiunque prelevi, catturi o commerci in esemplari di specie protette, con pene da due a sei anni di reclusione e multe che variano da 15.000 a 90.000 euro.
La legge prevede anche attività di sensibilizzazione nelle scuole, per educare i giovani riguardo al comportamento e al rispetto verso gli animali, affiancando tali attività a quelle realizzative da attuare annualmente. Questa iniziativa rappresenta un passo significativo nella protezione degli animali e nella promozione di una cultura del rispetto verso di essi, contribuendo a un’educazione più consapevole nelle future generazioni.