Nel 2025, il Governo italiano apporterà modifiche significative alle regole sulle pensioni, in particolare per coloro che rientrano nel sistema contributivo puro, ossia chi non ha maturato contributi prima del 1° gennaio 1996. La legge di Bilancio 2024 stabilisce parametri più restrittivi per l’accesso alla pensione, ma introduce anche alcune misure per migliorarne l’equità. Le pensioni saranno rivalutate, e i coefficienti di trasformazione, che influiscono sul calcolo dell’assegno pensionistico, subiranno un peggioramento. Ciò renderà più arduo raggiungere le soglie necessarie nonostante l’adeguamento dell’Assegno sociale.
Per accedere alla pensione di vecchiaia a 67 anni, sarà necessario avere almeno 20 anni di contributi e un assegno pensionistico pari a una volta l’importo dell’Assegno sociale, che per il 2025 sarà di 538,68 euro al mese. In passato, il requisito era fissato a 1,5 volte tale importo. Ciò implica che i “contributivi puri” dovranno accumulare una pensione complessiva minima di 7.002,84 euro annui.
Per chi desidera andare in pensione anticipata a 64 anni, i vincoli economici sono più severi: il requisito sarà fissato a tre volte l’assegno sociale, quindi gli interessati dovranno raggiungere un importo annuo di 21.008,52 euro. Tuttavia, sono previste facilitazioni per le donne con figli: la soglia scenderà a 19.607,95 euro annui per chi ha un figlio e a 18.207,38 euro annui per chi ne ha almeno due.
Le nuove normative pongono una sfida, in quanto i lavoratori dovranno accumulare un montante contributivo elevato, stimato intorno a 410.000 euro per coloro con 40 anni di carriera a uno stipendio medio di 30.000 euro all’anno. Sebbene la legge di Bilancio 2024 abbia apportato alcune semplificazioni per il pensionamento di vecchiaia, le regole restano rigorose per la pensione anticipata, rendendo l’accesso ancora problematico per molti lavoratori, in particolare per quelli con carriere discontinue o redditi più bassi. Queste modifiche evidenziano un approccio complesso che cerca di bilanciare l’equità con la sostenibilità del sistema pensionistico.