24 Settembre 2024

Pensioni e TFR: Conseguenze severe per chi non è in regola con i pagamenti

uomo disperato carta di credito 20240905 blitzquotidiano.it

Coloro che non effettuano i pagamenti debitori possono affrontare il blocco degli accrediti sui loro conti correnti, inclusi salari, pensioni e Trattamento di Fine Rapporto (TFR). Quando un creditore non riceve quanto dovuto, ha il diritto di intraprendere un’esecuzione forzata per recuperare i crediti attraverso il pignoramento di stipendi e pensioni. Tale processo può avvenire tramite la banca o direttamente con l’INPS, e anche l’Agenzia delle Entrate può intervenire per soddisfare i debiti iscritti a ruolo.

È importante sottolineare che la pensione non può essere pignorata nella sua totalità. La legge stabilisce dei limiti specifici riguardo alla pignorabilità, in base agli importi delle indennità. Solo la parte della pensione che supera il “minimo vitale” – ovvero la somma necessaria per garantire la sussistenza del pensionato – è soggetta a pignoramento. Questa quota pignorabile non può superare un quinto (20%) della somma eccedente il minimo vitale.

Ci sono anche pensioni specifiche, come quelle di invalidità e le indennità di accompagnamento, che sono totalmente protette dai pignoramenti. Tuttavia, le altre forme di trattamenti previdenziali possono essere pignorate anche in presenza di debiti fiscali. In tali casi, l’Agenzia delle Entrate può richiedere il pignoramento della pensione, entro limiti stabiliti dalla legge.

Recentemente, il limite di impignorabilità per le pensioni è stato aumentato a 1.000 euro, con il legislatore che ha cercato di tutelare i pensionati da eccessivi prelievi sulle loro pensioni. La normativa stabilisce che i trattamenti previdenziali non possono essere pignorati fino a un ammontare equivalente al doppio dell’assegno sociale, mantenendo il minimo fissato a 1.000 euro. Per quanto riguarda il TFR, la quota pignorabile è pari a un quinto, ma con alcune eccezioni rispetto alle norme più favorevoli applicabili.

Inoltre, l’INPS stesso può diventare creditore e intraprendere azioni per recuperare i contributi non versati, attraverso l’iscrizione a ruolo o richiedendo direttamente il pagamento. In caso di inadempienza, ciò può portare al blocco del conto corrente del debitore. In sintesi, le protezioni legali sono presenti per garantire un minimo di sussistenza ai pensionati, mentre i creditori hanno strumenti legali per recuperare i debiti.

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