Pep Guardiola è stato uno dei protagonisti dell’ultima notte di Champions League del Manchester City, nonostante la squadra inglese sia riuscita a farsi rimontare dal Feyenoord, passando da un vantaggio di 3-0 a un deludente pareggio. Tuttavia, l’attenzione si è concentrata sulle sue condizioni al momento della conferenza stampa. Guardiola si è presentato con graffi sulla testa e segni sul viso, suscitando la curiosità di tutti. Con un sorriso, ha riferito: “Li ho fatti con le mie dita. Voglio farmi del male”.
Questa affermazione, sebbene pronunciata in tono leggero, ha creato diverse polemiche nel web. A poche ore dalla dichiarazione, Guardiola ha deciso di fare marcia indietro e chiarire le sue parole in un contesto più serio. Ha spiegato di essere stato colto alla sprovvista da una domanda riguardante i graffi sul suo viso, rivelando che uno di questi era stato causato accidentalmente da un’unghia tagliente. Ha sottolineato che la sua risposta non intendeva minimizzare la gravità dell’autolesionismo, un tema di grande rilevanza.
Guardiola ha poi voluto cogliere l’occasione per evidenziare le difficoltà che molte persone affrontano quotidianamente legate alla salute mentale. Ha fatto appello a chi è in difficoltà, incoraggiando a cercare aiuto e a contattare i gruppi di supporto. La sua iniziativa ha l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico su un argomento spesso trascurato, promettendo di affrontare in modo più serio tematiche importanti come quella della salute mentale.
È evidente che Guardiola, nonostante il rammarico per la partita, ha voluto utilizzare la sua visibilità per un messaggio positivo, trasformando un momento di leggerezza in una riflessione profonda e utile. La combinazione della sua figura pubblica e di una questione così seria ha toccato l’opinione pubblica, portando a considerare ulteriormente il tema della salute mentale, che colpisce molte persone, spesso in silenzio.