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martedì, 19 Novembre, 2024
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Per un Italiano su Due, Superare i Limiti di Velocità è ‘Senza Pericolo’

Un italiano su due crede che superare i limiti di velocità “non sia pericoloso”. Il 51% degli intervistati afferma che non è rischioso superare i limiti, solo il 34,7% ritiene utile rispettarli, mentre il 16,4% sostiene che un “guidatore esperto” possa farlo. Questi dati emergono dalla quarta edizione della ricerca sugli stili di guida degli italiani, commissionata da Anas e condotta da Csa Research su un campione di 4.000 persone. L’11,4% degli intervistati pensa di poter fare altro mentre guida e solo il 55,4% riconosce che gli incidenti stradali derivano da comportamenti scorretti. Sebbene il 60,1% consideri utile il nuovo Codice della Strada in fase di approvazione, il 65,9% non è a conoscenza delle novità. Riguardo al consumo di alcol e stupefacenti, il 72,5% li considera sempre pericolosi, mentre l’8,4% li considera irrilevanti alla guida.

Ci sono miglioramenti nell’uso del cellulare alla guida, con il tasso di utilizzo sceso al 7,4% rispetto al 9,6% del 2023. Tuttavia, il comportamento degli under 40 è peggiorato, con il 9,9% che utilizza il cellulare durante la guida contro il 5,6% degli over 60. L’amministratore delegato di Anas, Aldo Isi, ha sottolineato l’importanza di investire maggiormente nell’educazione stradale per aumentare la consapevolezza dei rischi. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha annunciato l’introduzione di un nuovo codice della strada più severo, con l’obiettivo di ridurre i oltre 3.000 decessi annuali sulle strade italiane.

L’analisi dei dati sulla velocità mostra che il 10% delle auto supera i limiti, con Bari che risulta la città più indisciplinata (34,6%) e Roma la più virtuosa (limiti superati solo dallo 0,4% all’1%). La velocità media notturna è più alta del 5,9% rispetto al giorno, con un incremento del 23% sul Grande Raccordo Anulare di Roma. Infine, l’uso delle cinture di sicurezza è migliorato notevolmente, specialmente nei sedili anteriori, raggiungendo il 93,3%, mentre la consapevolezza sull’uso delle cinture posteriori è aumentata di quasi il 20% negli ultimi due anni.

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