Una donna di 41 anni, Nina Munro, ha avuto una brutta esperienza a causa di un raffreddore. Per cercare di curarsi, ha deciso di bere quattro litri di acqua al giorno e ha assunto vari farmaci per l’influenza e il raffreddore, seguendo il consiglio dei medici di rimanere ben idratata. Tuttavia, questa strategia non ha portato i risultati sperati.
Dopo aver assunto tre dosi di antibiotici, tre di steroidi, spray nasali e Nurofen, Nina ha sperimentato una crisi epilettica a causa di un livello di sodio nel sangue pericolosamente basso, causato dall’eccesso di acqua e dalla combinazione di farmaci. Questo episodio la costrinse a lottare per la vita per cinque giorni in terapia intensiva. Nonostante le raccomandazioni mediche di idratarsi, le sue condizioni di salute continuavano a peggiorare.
Lei stessa ha riconosciuto che i medici inizialmente pensavano che stesse soffrendo di astinenza da steroidi, e la situazione è progressivamente degenerata fino a farla vomitare per tre giorni consecutivi, continuando a bere acqua nella speranza di migliorare. Nina ha poi accusato problemi alla vista e, in seguito a un’urgente necessità medica, è stata trasportata in ospedale.
Una volta ricoverata, i medici si sono trovati davanti a una situazione critica. I suoi livelli di sodio erano estremamente bassi, il che ha reso la sua condizione molto pericolosa. Fortunatamente, dopo cinque giorni di intensivo trattamento, Nina ha cominciato a riprendersi. I medici stessi erano stupiti della sua sopravvivenza e il marito di Nina ha sottolineato quanto fosse stata attaccata al suo bicchiere d’acqua.
Dopo questa esperienza traumatica, Nina ha appreso la lezione e, di conseguenza, ha iniziato a bere la quantità di acqua raccomandata, smettendo di esagerare con l’assunzione. La sua storia mette in evidenza i rischi dell’iperidratazione e l’importanza di seguire le indicazioni mediche, soprattutto in situazioni di malattia.