La gara di canottaggio PR1 maschile alle Paralimpiadi di Parigi è diventata oggetto di controversia dopo che Giacomo Perini, inizialmente premiato con una storica medaglia di bronzo, è stato squalificato dalla giuria. La squalifica è stata imposta a causa di un errore umano: Perini ha dimenticato il cellulare nella sua borsa, portandolo in barca. Secondo le regole, gli atleti non possono avere con sé attrezzature elettroniche in grado di comunicare, anche se non utilizzate. Attualmente, il bronzo è stato ufficialmente assegnato al quarto classificato, l’australiano Erik Horrie.
La giuria ha giustificato la decisione di squalificare Perini, affermando che era stato trovato “mentre utilizzava apparecchiature di comunicazione”. In risposta, la Federazione Italiana di Canottaggio ha tentato di presentare un ricorso, che è stato inizialmente respinto. Tuttavia, la Federazione sta preparando un impugnazione alla decisione, presentando i tabulati del telefono di Perini. Se anche questo ricorso dovesse essere respinto, l’atleta avrebbe la possibilità di rivolgersi al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS).
Giacomo Perini, 28 anni, ha difeso la sua posizione dichiarando che la squalifica è frutto di una dimenticanza e che il cellulare non era stato utilizzato. Ha spiegato che l’ultima comunicazione risale prima della gara. Nella competizione, Perini aveva mantenuto un ottimo ritmo, terminando la corsa dietro solo al britannico Benjamin Pritchard e all’ucraino Roman Polianskyi.
Il presidente del Comitato Italiano Paralimpico (CIP), Luca Pancalli, ha espresso il suo sostegno a Perini, affermando che, secondo lui, l’atleta azzurro avrebbe concluso la finale al terzo posto. Pancalli ha descritto la squalifica come un errore, sottolineando che incidenti del genere non dovrebbero verificarsi, ma possono succedere. Ha accolto con riserva l’interpretazione della normativa riguardante il possesso di dispositivi elettronici e attende l’esito dei ricorsi presentati. “Io ho visto Perini chiudere terzo”, ha concluso Pancalli, confermando la sua fiducia nel canottiere italiano.