Tim ha subito un forte calo in borsa, accusando un ribasso del 2,65% a metà giornata, dopo che la Guardia di Finanza ha perquisito l’ufficio di un dirigente del gruppo telefonico nell’ambito di un’inchiesta per presunta corruzione tra privati. Le perquisizioni, condotte dal Comando provinciale di Roma, hanno interessato anche due soggetti, procuratori delle aziende Tim e Ntt Data Italia. Ntt, nota multinazionale giapponese nel settore dell’integrazione di sistemi informatici e consulenza, è coinvolta nell’indagine. Tim ha dichiarato di voler collaborare con le autorità per chiarire eventuali responsabilità.
La situazione di Piazza Affari è stata complicata da una performance complessivamente negativa, con Milano che ha registrato un calo dell’0,13% dopo due giorni di ribassi. Tra i titoli in evidenza, Stellantis ha guadagnato il 3,06% grazie ai risultati superiori alle attese di General Motors, mentre StMicroelectronics è aumentata del 2,58% dopo i buoni risultati finanziari di Texas Instruments. Al contrario, le banche hanno mostrato andamenti negativi, con Mps in calo del 2,29% e Bper del 1,26%. Deutsche Bank ha pubblicato risultati di utile migliori delle aspettative, ma gli investitori si sono mostrati preoccupati per la debolezza del margine di interesse e per gli accantonamenti.
Un’altra questione che ha attirato l’attenzione è il prezzo del petrolio Brent, che è sceso dell’1,75% dopo aver toccato un picco di 76 dollari al barile. Attualmente è scambiato a 74,7 dollari. D’altra parte, l’oro ha raggiunto un nuovo record, superando i 2.750 dollari all’oncia, continuando a mostrare una forte domanda. La volatilità dei mercati azionari e delle materie prime riflette l’incertezza economica e le aspettative degli investitori in un contesto di incertezze geopolitiche e di mercato.
