Un gruppo di esperti, tra cui pedagogisti e psicologi, ha lanciato una petizione su Change.org per vietare l’uso di smartphone ai minori di 14 anni e di profili social agli under 16, dopo il divieto imposto dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sull’uso degli smartphone in classe fino alla terza media. La petizione ha già raccolto oltre 5.000 firme e ha attirato l’attenzione di nomi noti nel mondo del cinema e della cultura.
I promotori sottolineano che, sebbene la tecnologia possa migliorare la vita, essa ha effetti negativi sull’educazione infantile. L’interazione precoce con schermi può causare dipendenza e impedire l’esperienza del mondo reale, necessaria per lo sviluppo dei bambini. Daniele Novara, fondatore del Centro psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti (Cpp), evidenzia i rischi di isolamento e dissociazione dalla realtà per bambini e adolescenti esposti a smartphone e social media prima dei 14 e 16 anni.
L’uso precoce della tecnologia, secondo gli esperti, potrebbe influire negativamente sul sistema nervoso, creando problematiche di salute fisica e sviluppo psicologico, come la difficoltà nel gestire la frustrazione. Paola Nicolini, psicologa e firmataria della petizione, avverte che la risposta immediata fornita dai dispositivi elettronici può alterare la capacità dei giovani di affrontare le interazioni nella vita reale, portando a una mancanza di competenze emotive.
I firmatari, tra cui Raffaele Mantegazza, professore di pedagogia, affermano che l’uso degli smartphone richiede una maturità emotiva che i ragazzi sotto i 14 anni spesso non possiedono. Sottolineano l’importanza di esperienze fisiche e sociali per un sano sviluppo. Non si tratta di un’opposizione alla tecnologia, ma di una richiesta di maggiore protezione dei giovani basata sulle evidenze neuroscientifiche.
La petizione sostiene che in contesti scolastici senza smartphone, gli studenti tendono a socializzare e apprendere meglio. Gli esperti auspicano l’uso di dispositivi elettronici limitato agli insegnanti per scopi educativi, sottolineando che fino ai 14-15 anni i bambini dovrebbero essere incoraggiati a sperimentare il mondo reale, giocare all’aperto e dedicarsi a letture e attività artistiche.