Il bilancio delle forti piogge nella regione centro-settentrionale di Noto, in Giappone, è tragico: almeno un morto e diversi dispersi. Questo maltempo ha causato frane e l’ingrossamento dei fiumi in una zona già provata dal terremoto di magnitudo 7.6 di inizio anno, che ha provocato la morte di oltre 370 persone e danni consistenti a case e infrastrutture vitali.
L’Agenzia meteorologica giapponese ha diramato un’allerta per nubifragi in diverse città della prefettura di Ishikawa, tra cui Wajima e Suzu. In queste località, una persona ha perso la vita travolta dalle acque e si segnala un’altra persona dispersa. Circa 45.000 residenti sono stati costretti ad evacuare le loro abitazioni. Nella vicina Noto è scomparsa una persona, mentre a Wajima quattro operai coinvolti nella riparazione di un tunnel danneggiato dal terremoto risultano dispersi dopo che una frana ha colpito il cantiere edile in cui lavoravano. Il gruppo di operai coinvolto era composto da circa 60 persone.
Si segnalano inoltre altre difficoltà in diverse aree della città: un’altra persona è scomparsa a causa delle inondazioni che hanno colpito una zona distinta. L’emergenza ha messo in difficoltà i soccorsi, dato che la regione è già alle prese con le conseguenze del terremoto precedente. I servizi di emergenza stanno intensificando gli sforzi di ricerca e salvataggio, mentre la popolazione affronta la difficoltà di riprendersi da eventi catastrofici che si sono susseguiti in rapida successione.
Il maltempo sta creando ulteriori complicazioni in un’area che sta cercando di rialzarsi dopo la devastazione del terremoto. Le autorità locali sono in allerta e stanno collaborando per monitorare la situazione, sperando di ridurre ulteriormente il numero delle persone disperse e di garantire la sicurezza dei residenti rimasti. Il panorama è cupo e incerto, mentre il Giappone si confronta con le sfide di natura sia naturale che sociale.