La denuncia proviene dalla SILP CGIL, il sindacato dei poliziotti, che condanna le violenze durante il corteo di CasaPound e sottolinea che è inaccettabile vedere un leader di estrema destra impartire ordini ai responsabili dell’ordine pubblico. Il sindacato afferma che gli agenti non devono essere considerati carne da macello. A poche ore dal corteo, accompagnato da cori fascisti e polemiche, il sindaco di Bologna, Lepore, esprime la sua rabbia, sottolineando la necessità di spiegazioni da parte del ministro Piantedosi, poiché aveva richiesto l’annullamento della manifestazione. Lepore denuncia che sono stati inviati 300 membri di CasaPound, definendo la situazione inaccettabile.
Piantedosi, che ha preso la parola solo dopo gli scontri, ha definito gli eventi un’aggressione vergognosa. Oggi, il leader della Lega, Salvini, si unisce alla polemica chiedendo lo sgombero dei centri sociali di sinistra, descrivendoli come “covidi di delinquenti e mezzi tossici”. Salvini, che ha recentemente attaccato i magistrati, coniando il termine “comunisti” per chi ha disapplicato il decreto sui Paesi sicuri, ha anche definito i centri sociali “zecche rosse”. Dal canto suo, Vannacci chiede che questi violenti siano considerati “non nocivi”.
Le opposizioni, invece, puntano il dito contro CasaPound, definendola la causa dei disordini. Fratoianni di Alleanza Verdi e Sinistra sottolinea che è stato un errore imperdonabile permettere ai fascisti di manifestare in una città simbolo della resistenza. Anche il Movimento 5 Stelle si unisce all’appello contro ciò che considerano un disegno di stato autoritario. La situazione resta tesa, con crescenti divisioni tra le forze politiche e i sindacati che chiedono maggiore tutela per le forze dell’ordine, mentre le polemiche sul corteo di CasaPound mettono in evidenza le difficoltà nella gestione dei conflitti tra destra e sinistra.