venerdì, Ottobre 4, 2024
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Possibilità di Recessione del Contratto Senza Giusta Causa

Lassana Diarrà, ex centrocampista francese, ha recentemente ottenuto un’importante vittoria legale a distanza di dieci anni dalla sua controversa uscita dal Lokomotiv Mosca. Nel 2015, Diarrà aveva interrotto il suo contratto triennale con il club russo, ma questo aveva contestato la sua decisione, ritenendola una violazione dell’accordo senza “giusta causa”. Di conseguenza, il Lokomotiv aveva richiesto un risarcimento di 20 milioni di euro. Tuttavia, la Corte di giustizia dell’Unione europea ha dato ragione a Diarrà, stabilendo che le normative FIFA riguardanti il calciomercato non sono pienamente compatibili con il principio della libera circolazione delle persone all’interno dell’Unione Europea.

Questa sentenza riporta alla mente la famosa “sentenza Bosman”, emessa circa trent’anni fa, sempre dalla Corte di giustizia dell’Unione europea. La decisione Bosman aveva rivoluzionato il sistema dei trasferimenti nel calcio europeo, consentendo ai calciatori di trasferirsi liberamente da una squadra all’altra al termine del loro contratto, senza dover pagare il risarcimento al club precedente. La nuova sentenza riguardante Diarrà ribadisce e amplifica i principi stabiliti dalla sentenza Bosman, evidenziando come le regole imposte dalla FIFA possano essere considerate in contrasto con il diritto comunitario, in particolare per quanto concerne la mobilità dei lavoratori sportivi.

Questo caso ha importanti implicazioni non solo per Diarrà, ma per tutti i calciatori professionisti europei. Significa che i giocatori potrebbero avere maggiore libertà nel prendere decisioni riguardanti il proprio futuro professionale e che i club devono fare i conti con un quadro normativo in evoluzione. La decisione della Corte potrebbe anche influire sulle pratiche di trasferimento e sui contratti dei calciatori a livello globale. In un momento in cui il calcio è sempre più globalizzato, questa sentenza rappresenta un passo verso una maggiore equità e giustizia per i calciatori, garantendo che i diritti dei lavoratori siano rispettati nel contesto sportivo.

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