Federica Manzon ha vinto il Premio Campiello 2023 con il suo libro “Alma”, pubblicato da Giangiacomo Feltrinelli. È l’unica scrittrice tra i finalisti della 62esima edizione e ha ottenuto 101 voti su 287 espressi dalla Giuria dei Lettori anonimi, con 13 membri che non hanno espresso preferenze. La cerimonia di premiazione si è tenuta al Gran Teatro La Fenice di Venezia, con la presenza di figure come Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto, ed Emanuele Orsini, presidente di Confindustria.
Nell’accettare il premio, Federica ha dedicato la sua vittoria a coloro che attraversano i confini, specialmente a Trieste, in un momento in cui il trattato di Schengen è sospeso. Ha auspicato che il suo libro possa essere di buon auspicio per un futuro migliore. Gli altri finalisti includevano Antonio Franchini, Emanuele Trevi, Michele Mari e Vanni Santoni, con i voti che oscillavano da un minimo di 6 a un massimo di 78. Manzon, 42enne di Pordenone, esplora nei suoi romanzi temi come identità, memoria e storia, usando Trieste come sfondo per riflessioni profonde su chi siamo e dove troviamo la nostra casa.
La serata finale ha visto la partecipazione di circa mille ospiti, tra cui rappresentanti istituzionali e del mondo culturale e imprenditoriale, come il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Durante questi eventi, sono stati consegnati anche altri premi: l’Opera Prima a Fiammetta Palpati, il Campiello Natura a Emanuela Evangelista, e i premi Campiello Junior a Angelo Petrosino e Daniela Palumbo.
Inoltre, è stata celebrata Giulia Arnoldi, 19 anni di Dalmine, vincitrice della 29esima edizione del Campiello Giovani. La cerimonia è stata condotta da Francesca Fialdini e ha visto la partecipazione di ospiti come Luca Barbarossa. Durante l’evento, il maestro Franco Mussida ha presentato in anteprima una composizione musicale appositamente creata per il premio.
Con la fine di questa edizione, Enrico Carraro lascia la presidenza della Fondazione Il Campiello, sottolineando l’importanza della crescita culturale. Anche Walter Veltroni termina il suo mandato come presidente della Giuria, esprimendo soddisfazione per la crescita del prestigio del premio negli anni.