Superare il gap dell’innovazione è una sfida cruciale, come sottolineato da Mario Draghi nel rapporto «Il futuro della competitività europea». In un contesto in cui l’Europa deve sbloccare il proprio potenziale tecnologico per mantenere la competitività globale, l’imprenditoria femminile sta emergendo, concentrandosi su settori innovativi che promettono un futuro migliore, equo e sostenibile. Tecnologie verdi, biotech, intelligenza artificiale e digitalizzazione del caregiving sono alcuni dei settori chiave in cui operano le sei finaliste del Premio GammaDonna, giunto al ventesimo anniversario. Questo premio è nato per valorizzare l’imprenditoria femminile nel campo hi-tech e promuovere l’abbattimento del gender gap socio-economico, portando alla luce esempi virtuosi.
Il 4 novembre a Torino, nell’ambito di «Torino Capitale Cultura d’Impresa 2024», si svolgerà la finale del Premio GammaDonna. Tra le finaliste figurano: Paola Bernardotto di Ettomio (Vicenza), Michela Conti di UGO (Milano), Beatrice Carolina Iaia di Biotitan Nanotechnology (Milano), Gioia Lucarini di Relief (Pisa), Josephine Pace di Alfa Green Solutions (West Palm Beach, FL) e Cinzia Tessarolo di Family+Happy (Torino). Queste imprenditrici hanno posto sostenibilità e innovazione tecnologica al centro delle loro attività.
Paola Bernardotto ha fondato Ettomio, un brand che produce mobili etici e sostenibili per bambini, mirando a combattere il fast furniture e promuovere il Made in Italy. La sua azienda collabora con una cooperativa che coinvolge ragazzi con sindrome di Down e sostiene il Villaggio SOS di Vicenza. Michela Conti, co-fondatrice di UGO, ha creato un servizio di caregiving per supportare gli anziani e le loro famiglie, dimostrando durante la pandemia un forte impegno sociale offrendo servizi gratuiti.
Le finaliste saranno presentate durante un evento celebrativo per i vent’anni del Premio GammaDonna, che si terrà presso la Centrale della Nuvola Lavazza a Torino e sarà trasmesso in live streaming sulla pagina LinkedIn GammaDonna. Queste imprenditrici rappresentano un segno di speranza e un esempio di come l’innovazione e la sostenibilità possano andare di pari passo, contribuendo a una società più giusta ed inclusiva.
