I dati diffusi dall’Istat riguardanti il terzo trimestre del 2024 evidenziano un aumento della pressione fiscale, che ha raggiunto il 40,5%, con un incremento di 0,8 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Questa situazione contraddice le affermazioni del governo Meloni e della maggioranza che lo sostiene, in quanto le politiche economiche adottate hanno penalizzato le famiglie con redditi medi per favorire aziende e redditi elevati. Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra, ha commentato questa realtà, definendo le dichiarazioni del governo come “bugie” e sottolineando che la pressione fiscale è aumentata mentre sono stati effettuati tagli significativi nei settori di sanità, istruzione, servizi sociali e trasporti pubblici.
Bonelli ha anche evidenziato che il governo Meloni non ha scelto di tassare gli extra-profitti realizzati da banche, assicurazioni e compagnie energetiche, che hanno registrato utili per ben 130 miliardi di euro negli ultimi due anni. Questo comportamento, secondo Bonelli, è inaccettabile e mostra un favore verso le grandi aziende a scapito dei cittadini e delle famiglie in difficoltà.
Inoltre, le manovre di bilancio approvate hanno incluso non solo l’aumento della pressione fiscale, ma anche tagli alle risorse destinate a servizi essenziali, dimostrando così una mancanza di attenzione verso le esigenze fondamentali della popolazione. La riduzione delle detrazioni fiscali è un ulteriore elemento che contribuisce a penalizzare le famiglie e a far emergere la disuguaglianza sociale. Bonelli ha definito questa situazione una “vergogna”, evidenziando che le scelte del governo non solo vanno contro gli interessi dei cittadini, ma anche contro il principio di equità fiscale.
In sintesi, secondo Bonelli, le politiche economiche del governo Meloni non solo hanno incrementato la pressione fiscale, ma hanno anche ridotto le risorse per servizi vitali, mettendo in luce le contraddizioni e le inconsistenze dell’attuale amministrazione. L’assenza di una tassazione sugli utili straordinari rappresenta, secondo lui, un chiaro segnale di come le politiche siano orientate a tutelare interessi privati piuttosto che il benessere collettivo.