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Prima della Scala: La Forza del destino di Verdi tra Segre e La Russa

Un trionfo. La Prima della Scala ha inaugurato la stagione con “La Forza del destino” di Giuseppe Verdi, regalando una serata memorabile. Teatro esaurito, esibizioni vocali impeccabili e un’orchestra sontuosa hanno infiammato il pubblico, culminando in dodici minuti di applausi entusiasti, nonostante qualche fischio rivolto alla soprano russa Anna Netrebko. La regia ha presentato un “palcoscenico rotante”, simboleggiando il destino avverso alla felicità.

All’esterno del teatro, si sono verificati cortei di protesta da parte di pacifisti, che sono stati contenuti dalle forze dell’ordine. Tra il pubblico c’erano molte celebrità, come Liliana Segre, attori e sportivi, e il fervore emotivo si rifletteva anche nei commenti entusiastici di artisti come il tenore Placido Domingo, presente insieme ad altri artisti di fama.

Il cast stellare dell’opera ha visto primeggiare la Netrebko, accompagnata dal tenore Brian Jadge e dal baritono Ludovic Tézier. La messa in scena ha esplorato temi di destino, vendetta e redenzione, sottolineando un messaggio di pace in un contesto di conflitti globali. Sul palco si contavano 450 personaggi, con costumi realizzati con un’attenzione meticolosa da Silvia Aymonino, che ha utilizzato 1.500 metri di tessuto.

La serata è stata diretta da Riccardo Chailly, che ha sottolineato la sua soddisfazione per il cast, e ha definito la Netrebko “la mia eroina verdiana”. Durante l’evento, il pubblico è stato rapito da particolari momenti musicali: l’ouverture ha aperto l’opera con dieci minuti applauditi; l’inno religioso ha commosso nel secondo atto; una melodia toccante precedeva il finale, evidenziando la qualità dell’interpretazione.

La serata si è conclusa con ovazioni al termine dell’opera, lasciando un segno indelebile nel cuore degli spettatori. La Scala ha dimostrato ancora una volta di essere un tempio della lirica, con una performance che ha celebrato la bellezza della musica e dell’arte, in un contesto che continua a lottare con le sue ombre.

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