Matteo Salvini, leader della Lega e vicepremier, è stato assolto nel processo Open Arms con la sentenza “Il fatto non sussiste”. Salvini era accusato di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio per aver bloccato lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla ONG spagnola nel 2019. L’accusa aveva richiesto sei anni di reclusione, ma la difesa ha ottenuto l’assoluzione. Dopo la sentenza, Salvini ha dichiarato: “Ho vinto il buon senso e l’Italia”, aggiungendo che il tribunale ha riconosciuto che erano state fatte le cose giuste. La premier Giorgia Meloni ha sostenuto che la sentenza dimostra l’infondatezza delle accuse, affermando che difendere i confini non è un crimine. Anche Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, ha espresso la sua soddisfazione per l’esito del processo.
Il legale di parte civile, Michele Calantropo, ha dichiarato di aspettare le motivazioni della sentenza per decidere se fare appello, evidenziando la curiosità riguardo la caduta del reato di rifiuto d’atti d’ufficio. La vicenda risale all’estate del 2019, quando vi fu un conflitto tra il governo e le ONG per lo sbarco dei migranti. Il 1 agosto, la Open Arms soccorse 124 migranti e chiese un porto sicuro, che Italia e Malta negarono. Il 9 agosto, gli avvocati dell’ONG ricorsero al tribunale dei minori, e i migranti furono fatti sbarcare tre giorni dopo. La nave si trovò poi con altri 39 migranti e restò davanti a Lampedusa per 18 giorni, con condizioni insostenibili.
La situazione si fece critica, portando a una decisione del procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, di ordinare lo sbarco immediato. Dopo, Salvini fu iscritto nel registro degli indagati e il caso passò al tribunale dei ministri di Palermo. A differenza del caso Diciotti, il Senato autorizzò il processo, iniziato il 15 settembre 2021.
La Lega era pronta a mobilitarsi a sostegno di Salvini, con diversi membri presenti in aula. Le accuse riguardavano il rifiuto di sbarcare i migranti, con la difesa che sosteneva che Open Arms avrebbe dovuto dirigersi verso altri porti. Manifestazioni di sostegno sono arrivate anche da Bruxelles e da figure come Elon Musk, che ha definito “folle” il processo.