22 Settembre 2024

Processo Open Arms: Richiesta di Condanna a 6 Anni per Salvini. ‘È Vendetta della Sinistra’

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Il processo Open Arms, in corso a Palermo, ha visto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, per aver ostacolato lo sbarco di 147 migranti a bordo della nave della ONG Open Arms nel 2019. La procuratrice aggiunta, Marzia Sabella, ha chiesto una condanna di sei anni di reclusione considerando che il diniego al rilascio del porto di sbarco (Pos) ha leso la libertà personale dei migranti senza alcuna giustificazione valida.

Nel suo intervento, Sabella ha sottolineato come l’assenza di molti migranti presenti nel processo evidenzi come la loro condizione precaria li abbia resi “irreperibili”. Ha inoltre criticato l’attitudine di considerare i migranti come un’unica massa indistinta piuttosto che come individui con diritti.

Il pm Calogero Ferrara ha evidenziato come le decisioni di Salvini abbiano generato caos istituzionale, causando difficoltà operative alla Guardia costiera. Nonostante le affermazioni di un possibile rischio terroristico associato ai migranti, nessuna prova concreta è stata presentata.

La difesa di Salvini, rappresentata dall’avvocato Giulia Bongiorno, ha contestato le accuse, sostenendo che si sono seguite le procedure corrette e che eventuali ritardi nel rilascio del Pos sono inferiori rispetto a quelli comunemente osservati nelle operazioni di sbarco. Salvini ha ribadito la sua posizione, affermando di aver agito nel rispetto della promessa fatta agli elettori riguardo al controllo dell’immigrazione.

La premier Giorgia Meloni ha espresso solidarietà a Salvini, evidenziando che punire un ministro per aver difeso i confini nazionali sarebbe un pericoloso precedente. Questa opinione viene condivisa da diversi membri della Lega, che vedono il processo come un attacco alla coerenza politica del partito.

Il processo si è aperto all’aula bunker del carcere Pagliarelli e il presidente ha rinviato le udienze, con le parti civili che parleranno il 20 settembre e la difesa prevista per il 18 ottobre. La questione centrale resta se le azioni di Salvini siano state motivate da una legittima preoccupazione per la sicurezza o se abbiano violato i diritti fondamentali dei migranti.

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