I pubblici ministeri di Roma hanno concluso le indagini riguardanti il saluto romano effettuato il 7 gennaio scorso da circa trenta membri di CasaPound durante una commemorazione per Acca Larentia, nel quartiere Tuscolano. Le indagini, coordinate dal procuratore capo Francesco Lo Voi, hanno rilevato violazioni delle leggi Mancino e Scelba. La Digos e i carabinieri del Nucleo Informativo dei Carabinieri di Roma sono stati responsabili dell’inchiesta e sono riusciti a identificare i partecipanti grazie all’analisi di video.
La chiusura delle indagini si è verificata dopo una sentenza della Cassazione che ha fornito chiarimenti sul saluto romano. La Corte stabilisce che per determinare se il gesto costituisca reato è necessario considerare elementi come il contesto, il significato del luogo, il legame con eventi storici, il numero dei partecipanti e la ripetitività dei gesti, che possono favorire atti di emulazione. I giudici hanno inoltre evidenziato che la commemorazione non esclude automaticamente la possibilità di reato.
Luca Marsella, portavoce di CasaPound, ha affermato che alcuni membri sono stati convocati dai carabinieri e dalla polizia, ricevendo notifiche di un procedimento penale per la commemorazione. Ha sottolineato l’assurdità e la strumentalità di tali azioni avvenute dopo quasi un anno dall’evento, specialmente in vista della prossima commemorazione programmata. Secondo Marsella, è inaccettabile che denunce e condanne possano ostacolare il ricordo di una strage che rimane senza giustizia anche dopo 46 anni.
Inoltre, ha criticato l’accanimento della procura, nonostante la sentenza delle Sezioni Unite che ha escluso ogni ipotesi di reato in situazioni come quella di Acca Larentia. Ha fatto riferimento ad assoluzioni di imputati in casi di saluti romani durante altre commemorazioni, evidenziando come i procedimenti penali in corso possano apparire come un pretesto per alimentare polemiche politiche e mediatiche su un evento che ritiene sacro e meritevole di rispetto. Infine, ha affermato che CasaPound non intende fare passi indietro riguardo a questo ricordo, al di là delle denunce e delle condanne.