La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle che interessa milioni di persone, con cause non completamente chiarite, ma che comprendono fattori genetici, ambientali e immunologici. Recentemente, l’attenzione si è spostata sulla dieta, in particolare sugli alimenti ultra processati (UPF). Questi alimenti, economici e facili da conservare, includono patatine, snack dolci e salati, bibite e carni lavorate, ma sono poveri di nutrienti essenziali e ricchi di zuccheri, grassi saturi e additivi chimici.
Uno studio condotto in Francia ha coinvolto oltre 18.000 partecipanti e ha mostrato un legame significativo tra l’alto consumo di UPF e la presenza di psoriasi attiva, mantenendo la correlazione anche dopo aver considerato fattori come età, BMI e consumo di alcol. Tuttavia, l’affidabilità dei dati auto-riportati sui sintomi di psoriasi ha limitato la validità dello studio, evidenziando la necessità di ulteriori ricerche, soprattutto su casi confermati da dermatologi.
Gli UPF possono esacerbare la psoriasi attraverso vari meccanismi. Innanzitutto, promuovono l’infiammazione sistemica tramite ingredienti come zuccheri raffinati e grassi trans, perturbandone l’equilibrio nel corpo. Inoltre, l’elevato consumo di UPF altera il microbioma intestinale, diminuendo la diversità batterica e aumentando la permeabilità intestinale, permettendo così a molecole pro-infiammatorie di entrare nel flusso sanguigno. Altri meccanismi includono alterazioni epigenetiche dovute agli additivi chimici e l’associazione degli UPF con l’obesità e condizioni metaboliche che sono fattori di rischio per la psoriasi.
La connessione tra dieta e psoriasi è un tema emergente, con alimenti salutari come frutta, verdura e pesce ricco di omega-3 che mostrano effetti anti-infiammatori, mentre una dieta ricca di UPF sembra aggravare la malattia. Esperti come il Dr. Lawrence Green e la Dr.ssa Rachel Day hanno sottolineato l’importanza di questa relazione, avvertendo però della necessità di ulteriori ricerche per confermare le osservazioni attuali con diagnosi più precise e un’analisi dettagliata degli alimenti assum.