Giacomo Puccini, di cui si celebra il centenario dalla morte, è riconosciuto dal Dizionario Biografico degli Italiani Treccani come il massimo compositore italiano del primo Novecento, successore di Verdi e uno dei più eseguiti al mondo. Nato a Lucca il 22 dicembre 1858 da una famiglia di musicisti, Puccini lasciò la provincia per formarsi al conservatorio di Milano, dove poté apprendere l’arte del melodramma. La sua ambizione era di scrivere opere moderne, ispirandosi particolarmente a Richard Wagner piuttosto che al belcanto italiano.
Tra le opere più celebri di Puccini, menzionate da Treccani, troviamo ‘Manon Lescaut’, che ebbe un grande successo internazionale in città come Buenos Aires e Londra, dove George Bernard Shaw lo definì “la più grande promessa per il futuro dell’opera italiana”. Segue ‘La bohème’, che riscosse immediatamente un grandissimo successo di pubblico e contribuì a rendere Puccini un uomo facoltoso. ‘Tosca’, considerata un trionfo nei principali teatri italiani ed europei, consacrò Puccini come il compositore più acclamato del paese, specialmente dopo la morte di Verdi.
‘Madama Butterfly’, inizialmente accolta come uno dei maggiori fiaschi teatrali, ottenne un successo travolgente alla sua seconda rappresentazione. Ultima opera a cui Puccini lavorò fu ‘Turandot’, progetto avviato nel marzo del 1920 che rimase incompleto alla sua morte, avvenuta il 29 novembre 1924, pochi giorni dopo un intervento chirurgico per cancro alla laringe. Puccini è sepolto in una cappella della villa di Torre del Lago.
Treccani lo considera il “compositore più popolare dei suoi giorni” e oggi resta un simbolo della musica lirica italiana. Il Teatro alla Scala gli renderà omaggio con un concerto straordinario il 29 novembre prossimo, per celebrare la sua eredità musicale e il suo contributo significativo alla storia dell’opera. Puccini continua a essere una figura centrale nel panorama musicale, apprezzato sia in Italia sia all’estero per la sua capacità di emozionare e coinvolgere il pubblico con le sue opere.