8.4 C
Roma
lunedì, 13 Gennaio, 2025
HomePoliticaQuasi 1700 Detenuti: Paraguay, Cile e Guatemala Rifiutano Maduro

Quasi 1700 Detenuti: Paraguay, Cile e Guatemala Rifiutano Maduro

L’ong venezuelana Foro Penal ha segnalato che 1.697 persone sono attualmente detenute per motivi politici in Venezuela, il numero più alto degli anni 2000. Tra questi, 1.495 sono uomini e 202 donne, con 1.694 adulti e tre adolescenti. Gli arresti si sono intensificati dopo le presidenziali del 28 luglio, contestate dall’opposizione per presunti brogli. Dopo una protesta guidata dalla leader dell’opposizione María Corina Machado, sono state arrestate 19 persone, incluso il giornalista Julio Balza.

Paraguay, Guatemala e Cile hanno condannato l’investitura di Maduro, considerata illegittima. Il presidente paraguayano Santiago Peña ha affermato che Maduro non può dimostrare di essere il vincitore legittimo delle elezioni, mentre Edmundo González Urrutia, sostenuto dall’opposizione, ha presentato prove della sua vittoria. Peña ha dichiarato che la democrazia in Venezuela necessita di sostegno interno ed esterno e ha sottolineato la grave crisi umanitaria presente nel Paese.

Il ministero degli Esteri del Guatemala ha ripetuto che il “regime illegittimo di Nicolás Maduro” non ha mostrato volontà di dialogo e ha esortato a fermare l’usurpazione, sottolineando la necessità di elezioni libere e giuste. Il Guatemala ha respinto i risultati delle elezioni del 28 luglio e sostiene iniziative per ripristinare l’ordine costituzionale.

Il Cile ha definito l’investitura di Maduro “priva di legittimità democratica”, affermando che il processo elettorale non ha rispettato gli standard minimi di trasparenza. Inoltre, ha denunciato l’aumento della repressione politica in Venezuela, esigendo il rispetto dei diritti umani e il ripristino delle libertà. La ministra dell’Interno cilena ha chiarito che il Cile riconoscerà solo le autorità legittime, basandosi su risultati elettorali validi.

Nel frattempo, il governo venezuelano ha chiuso la frontiera con il Brasile fino al 13 gennaio, con evidenti blocchi nella città di Pacaraima. Gli arresti politici e la crisi umanitaria complicano ulteriormente la situazione nel Paese. Edmundo González Urrutia ha affermato su X che entrerà in Venezuela per porre fine alla crisi, invitando le Forze Armate a ignorare ordini illegali e preparare condizioni di sicurezza per il suo insediamento. González ha espresso la sua determinazione nel difendere la volontà del popolo venezuelano e ripristinare la democrazia.

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

PIÙ POPOLARI