Nel 2023, circa 4,8 milioni di pensionati in Italia ricevono redditi da pensione inferiori a mille euro al mese, rappresentando quasi il 30% del totale. Tra questi, quasi 1,7 milioni percepiscono assegni inferiori a 500 euro, una cifra nettamente al di sotto della soglia di povertà. L’Osservatorio Inps sottolinea che molte persone anziane faticano a far fronte alle spese mensili. Al contrario, il 38,4% dei pensionati riceve più di 2.000 euro al mese, ma questa fascia assorbe il 60% della spesa totale.
Nel 2023, la spesa previdenziale ha superato i 347 miliardi di euro, con un aumento del 7,7% rispetto all’anno precedente, principalmente a causa del recupero dell’inflazione. Ciò mette in evidenza l’importanza delle pensioni come voce di spesa per lo Stato. Il rapporto evidenzia anche la disparità di genere nei redditi da pensione. Gli uomini, grazie a carriere più lunghe e retribuzioni più alte, ricevono pensioni medie significativamente superiori a quelle delle donne. Nel 2023, l’importo medio degli assegni pensionistici è di 21.382 euro, con gli uomini che percepiscono in media 24.671 euro, il 35% in più rispetto alle donne che ricevono 18.291 euro.
Nonostante l’aumento dell’occupazione femminile, il divario di reddito pensionistico resta significativo. Oltre tre milioni di donne hanno pensioni inferiori a 1.000 euro al mese, con quasi un milione (959.986) che percepisce meno di 500 euro al mese, rappresentando l’11,5% del totale delle pensionate. Si torna a evidenziare l’importanza di ridurre questo gap e migliorare la situazione economica delle donne, in particolare per coloro che ricevono solo pensioni assistenziali e di reversibilità.
In sintesi, il rapporto dell’Inps del 2023 mette in luce la difficoltà economica di una larga parte di pensionati, in particolare donne, enfatizzando la necessità di interventi mirati per migliorare la sostenibilità dei redditi pensionistici e favorire l’equità di genere nel sistema previdenziale italiano.