Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha risposto in Senato a una domanda del senatore Matteo Renzi sulla nomina di Fabio Tagliaferri come nuovo presidente e amministratore delegato di Ales – Arte Lavoro e Servizi S.p.A., una società in house del Ministero della Cultura. Gli interroganti, tra cui Renzi, hanno espresso preoccupazioni riguardo alla nomina di Tagliaferri, accusando la mancanza di competenze e esperienze nel settore culturale. Tagliaferri, infatti, ha ricoperto principalmente il ruolo di assessore comunale a Frosinone per il partito Fratelli d’Italia. Renzi ha anche messo in discussione la coerenza del discorso programmatico di Giuli, citando riferimenti a Hegel, ritenendo sorprendente che un candidato con un background così specifico possa guidare un’azienda culturale.
In risposta, Giuli ha difeso la nomina di Tagliaferri, affermando che Ales ha sempre seguito procedure di selezione trasparenti e imparziali e invitando a non alimentare speculazioni infondate. Ha dichiarato che le polemiche attorno a Ales sembrano più gossip che legittime preoccupazioni e ha sottolineato la sua stima per il predecessore di Tagliaferri, che aveva chiuso la piattaforma ItsArt per prevenire sprechi di denaro pubblico.
Il dibattito è degenerato in uno scambio di battute tra Renzi e il presidente del Senato, Ignazio La Russa, dopo che Renzi ha commentato in modo critico il comportamento di Giuli. La Russa ha invitato a mantenere la correttezza durante il Question time, ma Renzi ha risposto chiedendo al presidente di non schierarsi e di mantenere il suo ruolo neutrale.
Renzi ha concluso il suo intervento ribadendo la mancanza di chiarezza riguardo alla situazione di Ales e ha dichiarato che, in mancanza di risposte satisfacenti, si sentirà obbligato a portare la questione in Procura, sia penale che contabile. Ha chiesto dati su chi è stato assunto da Ales e su come sono stati spesi i fondi pubblici, avvertendo che se la situazione non fosse chiarita, ci sarebbero conseguenze legali. Ha insistito sul fatto che non stia trattando di gossip, ma di questioni di rilevanza pubblica riguardanti un ente statale.