21 Settembre 2024

Rabbia degli Ultrà del Napoli per il Divieto di Trasferta contro la Juventus

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Il 21 settembre, gli ultras delle curve A e B del Napoli hanno protestato contro il divieto di trasferta imposto ai tifosi napoletani in occasione della partita contro la Juventus a Torino. Tale decisione è stata comunicata dalla Prefettura di Torino, che ha vietato la vendita dei biglietti ai residenti nella provincia di Napoli e ha annullato quelli già acquistati. Questo provvedimento ha suscitato un forte malcontento tra i tifosi, molti dei quali avevano già programmato il viaggio, acquistando biglietti e prenotando alloggi.

In un comunicato, gli ultras hanno espresso il loro disappunto, evidenziando come non si sarebbero mai aspettati di vedersi negato il diritto di assistere a una partita così importante a poche ore dall’incontro. Hanno sottolineato che questo divieto crea un precedente preoccupante per tutto il movimento ultras in Italia, avvisando che se oggi è toccato a loro, domani potrebbe colpire chiunque altro. Rivendicano di affrontare sempre le conseguenze delle loro azioni e criticano la repressione che hanno subito in nome del loro ideale, un atteggiamento che considerano al limite della costituzionalità, spesso ignorato dai media.

Lamentano inoltre i ritardi nell’applicazione delle restrizioni, sottolineando che solo sei giorni dopo la gara di Cagliari hanno ricevuto notizie del divieto di trasferta, creando una situazione considerata “vergognosa”. Gli ultras chiedono anche che i media napoletani smettano di cercare colpevoli all’interno della loro città e indirizzino l’attenzione verso i “poteri forti” che, a loro avviso, influenzano negativamente il mondo del calcio. Concludono il loro comunicato esprimendo stanchezza nei confronti di decisioni che considerano irrazionali e criticano l’incapacità delle autorità, definendole “rovina del calcio”.

La situazione ha portato le forze dell’ordine a mantenere alta la vigilanza, poiché molti tifosi avevano intenzione di recarsi a Torino nonostante il divieto. La tensione cresce, e gli ultras promettono di non rimanere in silenzio di fronte a ciò che considerano un’ingiustizia.

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