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venerdì, Ottobre 18, 2024
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Rai: Quali cambiamenti ci aspettano con un nuovo governo?

Telemeloni o TeleConte, TeleLetta o TeleGentiloni? Ogni volta che cambia il governo, anche la Rai sembra subire un cambiamento. Si sollevano polemiche riguardo la faziosità dell’emittente e si auspica una privatizzazione a causa della paura di Mediaset di avere una rivalità. Tuttavia, finché non ci sarà un nuovo premier, le lamentele rimarranno sempre le stesse. In Rai, tutto cambia ma nulla cambia realmente. Nonostante i cambiamenti al vertice, gli stipendi rimangono invariati e le stesse persone restano al loro posto.

L’attuale attenzione si concentra su Giorgia Meloni, accusata di una lottizzazione senza precedenti. Chi critica dimentica il passato, in cui accuse simili erano lanciate contro altri governi. Invece di lamentarsi, sarebbe opportuno che tutti facessero un esame di coscienza per individuare dove veramente risiedono i problemi. Si stima che a Saxa Rubra ci siano circa 1200 giornalisti; questo include 22 direttori, 22 condirettori, 40 vicedirettori, 208 capiredattori e 327 capiservizio.

In Rai, esiste un esercito di dirigenti, molti dei quali vengono relegati a posizioni inferiori senza perdere il loro stipendio. A differenza dei direttori di quotidiani, che possono essere licenziati, i direttori Rai mantengono i loro privilegi economici anche dopo essere stati rimossi. Anche se il loro prestigio scende, gli stipendi rimangono invariati e non perdono mai il posto di direttore, solo cambiano ufficio.

Il sindacato Usigrai, composto da giornalisti che spesso non hanno esperienza professionale, affronta critiche sul fatto di non contribuire realmente alla professione. Spesso viene sottolineato come molti di questi membri non abbiano mai scritto nulla di rilevante. Riunirsi frequentemente per discutere problemi a volte sembra più un’attività inutile che utile.

Così, mentre si possono fare polemiche riguardo a mille “telerai”, sarebbe più produttivo concentrarsi sulla ricerca e verifica delle notizie, riscoprendo un approccio più tradizionale al giornalismo. La Rai, sotto il controllo politico, continuerà a mantenere una situazione difficile da risolvere finché non ci sarà un vero cambiamento di approccio nel panorama dei media.

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