Matteo Renzi, presidente di Italia Viva, esprime forte dissenso riguardo una misura contenuta nella legge di bilancio che riguarda gli incarichi extra UE per i parlamentari. Secondo Renzi, tale norma rappresenta un tentativo di marginalizzare e, in ultima analisi, espellere i parlamentari “per legge”, limitando così la loro libertà di svolgere attività professionali al di fuori delle loro funzioni politiche.
La legge in discussione propone restrizioni sugli incarichi che i parlamentari possono assumere, in particolare quelli a carattere retribuito che comportano un collegamento con istituzioni o aziende europee. Renzi critica non solo il provvedimento in sé, ma anche le modalità con cui è stato introdotto, sostenendo che non si tratta di una misura volta a garantire la trasparenza e l’integrità, bensì di una manovra che limita i diritti dei rappresentanti del popolo.
Secondo il presidente di Italia Viva, questa iniziativa può essere vista come un attacco alla democrazia e un modo per soffocare le persone dal punto di vista politico. Renzi sottolinea l’importanza di mantenere un sistema politico pluralista, in cui i rappresentanti eletti possano avere diverse fonti di reddito e non siano costretti a scelte drastiche per rimanere in carica.
Renzi ha anche esortato il governo a riconsiderare questa misura, affermando che la libertà di iniziativa economica dei parlamentari è fondamentale per il buon funzionamento della democrazia. L’ex premier ha evidenziato come gli incarichi nel settore privato possano contribuire a una maggiore esperienza e competenza nella loro attività legislativa, piuttosto che limitarla.
In conclusione, Renzi si oppone strenuamente a qualsiasi provvedimento che possa mettere in discussione la libertà di operare dei parlamentari, sottolineando l’importanza di un dibattito aperto e di norme che non ledano i diritti fondamentali di chi rappresenta i cittadini. La sua posizione evidenzia una preoccupazione per l’equilibrio tra le necessità invocate di trasparenza e responsabilità e il rischio di restrizioni eccessive che potrebbero danneggiare la qualità e la diversità della rappresentanza politica in Italia.