Negli ultimi giorni, diversi ex percettori del Reddito di Cittadinanza hanno ricevuto ricariche sulle loro carte prepagate, una sorpresa inaspettata dopo mesi di inattività finanziaria. Questo ha sollevato interrogativi circa la possibilità di un errore da parte dell’INPS, o un cambio di direzione del Governo che potrebbe riapprire i “rubinetti” del sussidio. Tuttavia, il governo, guidato dalla premier Giorgia Meloni, ha chiarito che non ci sono stati ripensamenti e che il Reddito di Cittadinanza, abolito a dicembre 2023, non verrà reintrodotto. Invece, l’esecutivo ha deciso di puntare sull’assegno di inclusione, una misura diversa, con requisiti più severi: può essere concesso solo a famiglie con almeno un membro “non occupabile”, come minorenni o disabili.
La ricarica ricevuta da molti ex percettori è, in realtà, legata a pagamenti arretrati dell’Assegno Unico per i figli, piuttosto che alla reintroduzione del Reddito di Cittadinanza. Gli importi versati, circa 115 euro a persona, non corrispondono a una mensilità intera dell’ex sussidio, ma rappresentano solo una parte delle somme dovute precedentemente. L’INPS ha iniziato a liquidare questi pagamenti a partire dal 18 settembre, ma non va sollevata l’illusione di un ritorno del Reddito di Cittadinanza.
Nonostante l’esclusione di una reintroduzione a livello nazionale, alcune Regioni del Sud Italia stanno esaminando l’idea di introdurre sussidi per supportare gli ex beneficiari del Reddito di Cittadinanza che non possono accedere all’assegno di inclusione. Questo gruppo include individui tra i diciotto e i cinquantanove anni, senza a carico minori o disabili. Ad esempio, la Puglia ha già rifinanziato il Reddito di Dignità, offrendo un contributo mensile di 500 euro a chi ha un reddito annuale inferiore a 9.360 euro. Anche in Sardegna, Campania e Sicilia si stanno sviluppando proposte legislative per istituti simili al precedente Reddito di Cittadinanza. In sintesi, mentre il Reddito di Cittadinanza è definitivamente scomparso, si stanno aprendo dibattiti regionali sulla possibilità di forme di supporto economico alternative per le fasce più vulnerabili.