Per chi è cresciuto negli anni Settanta, lo spettacolo “Volevo fare il musicista” di Riccardo Rossi rappresenta un’occasione per rivivere emozioni indimenticabili. Debuttato il 26 dicembre al teatro Parioli Costanzo di Roma, lo show sarà in scena fino al 12 gennaio e offre un mix di musica, battute e allegria. Durante l’ora e mezza di performance, Rossi, affiancato da una band di dieci elementi e con la voce del talentuoso Riccardo Rinaudo, guida il pubblico in un viaggio attraverso il suo profondo amore per la musica.
Inizio a raccontare le sue origini musicali, risalenti alla ninna nanna di Brahms che lo accompagnava da bambino. Il racconto prosegue con le sue lezioni di pianoforte e la sua passione per la fotografia, che lo ha portato a immortalare celebri musicisti come Quincy Jones, Pat Metheny, Leonard Bernstein e gli Earth Wind and Fire. Con un tocco di ironia, Rossi condivide aneddoti sui suoi incontri, reali e virtuali, con i protagonisti della musica, inclusi momenti nostalgici come la sua vicinanza a Domenico Modugno, suo vicino di casa negli anni Sessanta.
Lo spettacolo mette in risalto come la musica abbia sempre fatto parte della vita di Rossi, scandendo i momenti chiave delle sue esperienze professionali e personali. Alcuni dei temi trattati includono le prime vacanze studio in Inghilterra e la sua prima discoteca, il “Much more” a Roma. Rossi ricorda anche le critiche della nonna riguardo alla musica, definita “da drogati”, e i concerti indimenticabili, come quelle di Stevie Wonder, visto dal vivo ben quattro volte, tra cui un memorabile evento al Palaghiaccio di Marino.
Infine, non mancano momenti più recenti, come un incontro con Michael Bublè a casa di Rosario Fiorello. La serata si conclude con un medley che coinvolge il pubblico, facendo ballare tutti. “Volevo fare il musicista” è quindi un omaggio a un’epoca e a una passione che continua a vivere, unendo generazioni attraverso la musica che ha segnato le loro vite.