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domenica, 24 Novembre, 2024
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Ricorso della Regione Campania alla Corte Costituzionale contro la legge sull’autonomia differenziata

E’ ufficiale: la Regione Campania, guidata da Vincenzo De Luca e rappresentata dal professor Francesco Marone, ha presentato un ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge Calderoli, approvata dal Parlamento prima della pausa estiva. Nel ricorso, articolato in quindici punti, si chiede la dichiarazione di illegittimità costituzionale della legge, evidenziando sia le procedure per la sottoscrizione delle intese con le Regioni, sia i contenuti e gli effetti di queste intese.

Un argomento centrale nel ricorso è la preoccupazione per una devoluzione eccessiva e incontrollata di competenze alle Regioni, in settori fondamentali come la sanità, la scuola pubblica e la previdenza, che potrebbe minare la sovranità dello Stato e compromettere l’unità nazionale, oltre a creare disuguaglianze tra i cittadini. Il vice presidente emerito della Corte Costituzionale, Paolo Maddalena, ha avvertito che la norma rappresenta un grave rischio per l’unità giuridica ed economica dell’Italia.

Il ricorso sottolinea anche come la legge svilisca il ruolo del Parlamento, unico garante dell’unità nazionale, concentrando il potere decisionale nelle mani del presidente del Consiglio. Inoltre, si contesta che la legge non rispetti le norme costituzionali che subordinano l’autonomia differenziata all’attuazione di misure destinate a ridurre i divari territoriali. Infatti, la legge si limita a principi generali sui livelli essenziali delle prestazioni (Lep) senza alcuna garanzia di finanziamento.

Un ulteriore punto di contestazione riguarda la modalità di attuazione dell’articolo 116, comma 3 della Costituzione. Secondo il ricorso, anziché performare un decentramento efficiente, la legge Calderoli promuoverebbe un sistema iniquo che potrebbe essere interpretato come un tentativo di secessione, contrariamente agli obiettivi di autonomia stabiliti dalla Costituzione. Questa preoccupazione è stata condivisa da esperti come la professoressa Giovanna De Minico, che ha sottolineato l’inefficacia della proposta di legge.

In sintesi, il ricorso della Regione Campania denuncia gravi violazioni costituzionali e il rischio di creare ulteriori divisioni tra le Regioni, minando l’unità e l’equità territoriale del Paese.

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