14.3 C
Roma
giovedì, 21 Novembre, 2024
HomeEconomiaRiduzione di 4,6 miliardi nel Fondo Automotive: Impatti e Prospettive

Riduzione di 4,6 miliardi nel Fondo Automotive: Impatti e Prospettive

Volkswagen si appresta a chiudere tre fabbriche, e secondo uno studio di McKinsey, ciò rappresenta “solo la prima ondata” di una crisi più ampia nel settore automotive. La ricerca avverte che, se le sfide attuali non vengono affrontate efficacemente, il valore aggiunto lordo dell’industria automobilistica europea potrebbe diminuire del 36%, traducendosi in una perdita di 410 miliardi di dollari.

La situazione si complica ulteriormente con la recente legge di bilancio presentata dal governo italiano, che prevede un taglio di 4,6 miliardi al Fondo Automotive. Questo pacchetto di incentivi, che mira a stimolare la domanda, sembra contraddire le richieste di sostegno economico da parte di aziende come Stellantis, che chiedono una strategia industriale efficace per mantenere la produzione automobilistica in Europa. Per rispondere a una crescente concorrenza, l’Europa ha implementato dazi sulle auto elettriche provenienti dalla Cina.

Il presidente di Federauto, Massimo Artusi, ha criticato la legge di bilancio, definendola penalizzante per l’intero settore automotive; infatti, prevede tagli significativi senza alternative solidali. Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva, ha chiamato in causa il ministro Urso, esprimendo preoccupazione per il tradimento delle promesse fatte in precedenza riguardo al sostegno per l’industria automobilistica.

Il contesto attuale appare particolarmente negativo e con carattere strutturale, e potrebbe richiedere un’azione radicale, incluso il potenziamento dell’industria con nuovi talenti e competenze. McKinsey evidenzia che la chiave non sarà solo affrontare le sfide tecnologiche ma anche “ringiovanire” l’industria con professionalità capaci di generare innovazioni disruptive a livello europeo.

La situazione è grave anche in Italia, dove la produzione di veicoli è calata drasticamente negli ultimi vent’anni, passando da quasi 1,5 milioni nel 2000 a circa 500.000 nel 2023, con prospettive di ulteriori riduzioni imminenti. Questi sviluppi possono avere gravi ripercussioni sull’intera filiera automotive nazionale, impattando non solo la produzione ma anche l’occupazione e l’innovazione nel settore.

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

PIÙ POPOLARI