La presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, si è espressa con serenità riguardo al rischio di decadenza dopo l’atto amministrativo della Corte d’Appello di Cagliari. In un’intervista al Corriere della Sera, ha affermato di essere nelle piene funzioni e di avere fiducia nella magistratura, preparando un memoriale per chiarire la sua posizione. Todde considera la decadenza una “decisione estrema” che non le è stata contestata direttamente, e ha ribadito l’importanza di continuare a lavorare per i cittadini sardi. Ha parlato di un sostegno significativo da parte della sua maggioranza e ha espresso il suo orgoglio per la coesione del governo.
In merito alle critiche ricevute, ha sottolineato di non accettare lezioni di legalità da chi ha difeso esponenti politici con problemi legali e ha continuato a ribadire la correttezza del suo operato. In un’intervista al Fatto Quotidiano, ha affermato che la sua situazione ha in realtà riunito la sua maggioranza, confermando che rimane nel pieno dei suoi poteri di presidente. Un punto controverso riguarda la mancata presentazione di una bolletta di 153 euro, che ha detto di voler chiarire.
La Corte ha evidenziato diverse irregolarità nelle spese elettorali, come la non conformità della dichiarazione delle spese e la mancata nomina di un mandatario, richiedendo anche un conto corrente dedicato alla campagna. L’asseverazione del rendiconto da parte del mandatario e i dettagli sui finanziamenti ricevuti sono risultati carenti. Todde ha dichiarato di aver acquistato spese e ricevuto contribuzioni per circa 90.670 euro, ma la Corte non ha ritenuto chiari i dettagli.
Ora la decisione sulla decadenza di Todde spetta all’Assemblea sarda, che deve stabilire una data per il voto. Se venisse accolta la richiesta di decadenza, si tornerebbe alle urne. Nonostante la situazione incerta, Todde è determinata a proseguire il suo lavoro, affrontando questioni cruciali come la riforma sanitaria, che continua a essere una priorità, senza lasciarsi intimidire dalla possibilità di dover affrontare nuove elezioni.