Il discorso sul terrorismo e la civiltà si concentra sulla complessa questione del conflitto israelo-palestinese e sulla legittimità delle azioni militari di Israele. L’autore aderisce alla posizione di intellettuali pro Palestina, definendo Israele come un’entità “artificiale”, sostenuta dagli angloamericani, e chiede quale soluzione si possa trovare per i quasi dieci milioni di abitanti di Israele. Il passaggio a un esodo volontario è considerato impraticabile, e le strade diplomatiche sono viste come inefficaci data la storia di fallimenti.
In questo contesto, l’autore esprime scetticismo riguardo al ruolo dell’ONU e critica la mancanza di conseguenze per la violazione delle risoluzioni internazionali. Con un tono provocatorio, si pone la questione della legittimità delle azioni di Israele, paragonandole ad altre situazioni storiche di conflitto. La riflessione si sposta su come Israele si trovi a dover scegliere tra il sostegno americano e le minacce provenienti da Teheran e dai gruppi estremisti come Hamas, i quali, nel loro ideale bellico, giustificano il terrorismo.
L’autore,sottolinea la difficoltà di difendere la popolazione israeliana dagli attacchi, e la possibilità che simili strategie di annientamento possano presentarsi come soluzioni. Ma si pone la questione se le vittime abbiano il diritto di difendersi. Riferisce anche ai precedenti storici di stati oppressivi che hanno generato violenza come risposta a minacce percepite.
Sottolinea l’idea che poiché il terrorismo ha colpito non solo Israele, ma anche gli Stati Uniti e l’Europa, non si può ridurre la crisi attuale all’unico campo della Palestina. L’analisi giunge a evidenziare che le violazioni dei diritti umani, in diverse parti del mondo, contribuiscono a generare crisi umanitarie e migrazioni forzate.
In conclusione, l’autore sostiene che il rispetto dei diritti umani è fondamentale per la pace e la stabilità mondiale, sottolineando che il lungo termine delle violazioni genera conflitti e instabilità economica, rendendo quindi la questione del rispetto dei diritti umani non solo etica, ma anche economica.