Seicento giorni di lavori per un costo totale di circa 20 milioni di euro segnano l’inizio della ristrutturazione della Torre Seta, precedentemente nota come Torre dei Moro, andata a fuoco il 29 agosto 2021 a Milano. Durante una cerimonia di posa della pietra, il sindaco Giuseppe Sala, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, rappresentanti dello Studio Marco Piva, di Imprecom e del Comitato Rinascita Antonini hanno celebrato l’avvio dei cantieri. La Torre Seta, nome scelto per l’edificio, ricorda l’incendio che costrinse oltre 80 famiglie a lasciare le proprie abitazioni.
Il progetto, concepito dallo Studio Marco Piva, trae ispirazione dall’immagine di un nastro di seta che avvolge la struttura centrale, ancora risparmiata dalle fiamme. I lavori comprendono il rifacimento della facciata e delle balaustre della torre e delle villette vicine, oltre al miglioramento delle aree verdi nella corte interna, del fit-out degli appartamenti e dell’atrio, gravemente danneggiati dall’incendio. Le criticità del progetto precedente sono state affrontate con soluzioni architettoniche alternative, confermando l’uso di materiali non combustibili e di sistemi di isolamento termico in lana di vetro Saint-Gobain a marchio Isover, in grado di limitare la propagazione delle fiamme.
In aggiunta, l’utilizzo di alluminio presso piegato verniciato a polvere per la facciata, completamente riciclabile, punta a ridurre l’impatto ambientale, garantendo sostenibilità nel lungo periodo. Un logo dedicato alla Torre sarà presentato, esprimendo il legame con il passato, ma proiettando l’edificio verso il presente e il futuro.
Durante la cerimonia, le autorità presenti, il progettista e i residenti hanno firmato un prototipo dei pannelli destinati a rivestire la nuova facciata; un pannello di questo tipo sarà posizionato nella nuova hall d’ingresso, a memoria della celebrazione della rinascita dell’edificio. Questo progetto rappresenta un segno di speranza e rinascita per la comunità milanese, mirato a restituire un simbolo di resilienza e innovazione architettonica dopo la tragedia dell’incendio.