La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha fornito un bilancio della sua partecipazione alla 79ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite, evidenziando le priorità italiane in vari ambiti. Tra i temi affrontati figurano il sostegno all’Ucraina, i tentativi di de-escalation in Medio Oriente, la riforma del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, la governance dell’intelligenza artificiale, e la cooperazione con l’Africa. Meloni ha anche sottolineato l’impegno dell’Italia nella lotta contro i trafficanti di esseri umani. Durante un punto stampa, la premier ha affrontato la grave situazione in Libano, ribadendo il diritto di Israele alla difesa e avvertendo che una guerra su larga scala non sarebbe vantaggiosa per nessuno. Ha rassicurato riguardo alla sicurezza dei soldati italiani impegnati nella missione Unifil, sottolineando il loro rispetto da parte di tutte le parti coinvolte.
Per quanto riguarda la posizione italiana sulla guerra in Ucraina, Meloni ha confermato il fermo sostegno al paese e la volontà di concludere il conflitto, sottolineando che non ci sono segnali di un cambiamento di strategia da parte dell’Italia. In particolare, ha dichiarato di avere alte aspettative sul popolo ucraino e ha smentito qualsiasi tentativo di rappresentare una narrazione alternativa riguardo al sostegno italiano.
La premier ha accennato all’incontro programmato sull’Ucraina a New York, spiegando che la sua partecipazione in videochiamata non era una decisione politica, ma piuttosto una questione di agenda. Meloni ha anche chiarito di non avere avuto contatti con Donald Trump o il suo entourage, ribadendo che la scelta di Elon Musk per un premio assegnato all’Atlantic Council non ha a che fare con la campagna elettorale americana.
Infine, riguardo alla legge sulla cittadinanza, Meloni ha affermato di ritenere congrui i dieci anni necessari per ottenerla e di non vedere la necessità di modifiche. Rispondendo a domande sulle iniziative parlamentari in corso, ha rispettato la volontà democratica degli italiani, sottolineando che eventuali cambiamenti dovranno essere decisi dal popolo.