La Lega esprime grande preoccupazione riguardo agli avvenimenti in Romania, sottolineando che annullare il voto democratico a causa di risultati sfavorevoli per Bruxelles e altri potenti è un precedente allarmante e pericoloso. In una nota ufficiale, il partito evidenzia la propria posizione contraria alla decisione della Corte suprema romena, facendosi notare come l’unica formazione politica europea a farlo. La Lega sembra anche riaccendere teorie complottiste, citando nuovamente il nome di George Soros, insinuando che egli abbia un ruolo nell’influenza delle decisioni politiche.
Contemporaneamente, le autorità rumene stanno indagando su presunti atti di corruzione elettorale, in particolare su un’eventuale ingerenza russa a favore di un candidato di estrema destra. I pubblici ministeri e la polizia hanno condotto perquisizioni in tre abitazioni situate nella città di Brașov, con l’intento di accertare violazioni legate a corruzione degli elettori, riciclaggio di denaro e falsificazione di documenti informatici.
Questo contesto si svolge in un clima di crescente tensione politica, dove il voto democratico e la sua validità sono messi in discussione da fattori esterni e perquisizioni avvenute nel paese. La Lega sembra intenzionata a sostenere la legittimità del voto e a tutelare il principio democratico, mentre la situazione in Romania si complica ulteriormente con le indagini in corso e le accuse di ingerenza straniera. La questione dell’autonomia decisionale dei paesi europei e l’influenza di attori esterni nel processo elettorale rimangono punti critici nel dibattito politico attuale. La situazione in Romania, secondo l’analisi della Lega, può rappresentare una minaccia per la sovranità dei popoli europei e mette in evidenza i rischi connessi con l’intromissione di potenze straniere e con l’erosione della democrazia.