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giovedì, 21 Novembre, 2024
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Ritorno a Bari: I 12 Migranti Partiti dall’Albania

I 12 migranti, partiti dalla nuova struttura per il rimpatrio in Albania, saranno trasferiti nel centro di accoglienza di Bari-Palese, dopo che il tribunale di Roma ha annullato la convalida del loro trattenimento. I migranti, provenienti per lo più dal Bangladesh e dall’Egitto, erano parte di un gruppo di 16 persone originario di queste nazioni, ritenute non sicure. La Prefettura coordinerà il loro ingresso nella struttura. Precedentemente, quattro minorenni erano già stati riportati in Italia.

La questura di Roma aveva emesso il provvedimento per il rimpatrio il 17 ottobre. Durante la traversata, costata circa 20mila euro a migrante, il governo italiano ha speso molto nei recenti cinque anni, con costi quasi a un miliardo. Secondo i giudici, non è possibile considerare “sicuri” i Paesi di provenienza dei migranti, impedendo quindi l’applicazione delle normali procedure di frontiera.

La premier Giorgia Meloni ha convocato un Consiglio dei ministri per affrontare la questione. Ha espresso la convinzione che spetti al governo decidere quali siano i Paesi sicuri e non alla magistratura. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha dichiarato che la reazione politica non è contro la magistratura, ma contro la sentenza giudiziaria, sottolineando che la definizione di un Paese come “sicuro” è una decisione di alta politica. Ha affermato che la politica deve intervenire se la magistratura oltrepassa i propri poteri.

Matteo Salvini ha convocato d’urgenza un Consiglio federale della Lega, denunciando un attacco all’Italia da parte di una magistratura politicizzata, richiedendo mozioni nei comuni per difendere i confini. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha chiesto che il potere giudiziario rispetti le decisioni del potere esecutivo, rimarcando l’importanza della separazione dei poteri in democrazia.

Dall’opposizione, il Partito Democratico, rappresentato da Antonio Misiani, ha criticato il governo, ritenendo il “modello Albania” giuridicamente fragile e invitando il governo a scusarsi anziché attaccare la magistratura. La situazione ha evidenziato un forte dibattito politico e tensioni tra governo e giustizia, con posizioni divergenti sulla gestione dei migranti e sicurezza dei Paesi di origine.

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