Abbiamo costruito un centro in Albania per ospitare migranti considerati in surplus in Italia. Abbiamo utilizzato una nave militare, la Libra, per trasportare sedici migranti, mentre a Lampedusa ne sbarcavano più di mille. Il costo del viaggio è stimato tra i 250mila e i 290mila euro, quindi circa 18mila euro per migrante, ma questi sono dettagli che sarebbe utile conoscere con precisione.
Una volta arrivati in Albania, le autorità locali hanno scoperto che quattro dei sedici migranti non avevano i requisiti per rimanere nel paese, di cui due erano minorenni. A quanto pare, questo non era stato notato in Italia. I due minorenni sono stati immediatamente riportati in Italia con la nave, mentre gli altri due, per problemi di salute o fragilità, sono stati trasferiti successivamente a bordo della nave da un motoscafo albanese.
La situazione non si è fermata qui: ora i giudici hanno deciso che i dodici migranti rimanenti in Albania dovranno tornare in Italia. Questo significa che la nave Libra o un’altra dovrà partire di nuovo per riportarli indietro, comportando ulteriori costi e complicazioni.
Si potrebbe riflettere su come avremmo potuto impiegare meglio i fondi spesi per questa operazione, investendoli invece in sanità, scuole o altri servizi utili. Invece, abbiamo scelto di procedere in questo modo, che evidenzia una certa genialità italiana. Infine, si pone una domanda: qualcuno si dimetterà mai per questa gestione discutibile della situazione? La risposta sembra chiaramente scontata.