L’ipotesi di introdurre una misura sugli extraprofitti è tornata a circolare in Italia, simile a un tormentone estivo. Originariamente esplorata nell’agosto 2023 durante un Consiglio dei ministri, l’iniziativa mirava a tassare le banche per raccogliere due miliardi di euro per le casse statali. Tuttavia, l’obiettivo si è appannato e ora il governo sta considerando un intervento simile, potenzialmente estendibile ad altri settori, come quello assicurativo. Tra i partiti di maggioranza, Forza Italia si oppone nuovamente, come nel 2022, con il capogruppo al Senato, Maurizio Gasparri, che definisce le notizie sulle nuove tasse “false”.
Le banche italiane, già soggette a una tassazione elevata, auspicano che qualsiasi provvedimento tenga conto di tutte le realtà economiche, incluse quelle energetiche. Tuttavia, dal governo avvertono che non ci sono proposte concrete al momento; si esclude una tassa sui profitti, ma si potrebbe considerare un contributo di solidarietà una tantum per le aziende che hanno beneficiato maggiormente della congiuntura internazionale.
Con preoccupazione, analisti e rappresentanti del settore finanziario avvertono che tali misure potrebbero avere effetti negativi tanto sull’immagine dell’Italia quanto sulla stabilità delle banche. Si ipotizzano interventi fiscali sulla progressività delle aliquote o sulle variazioni dei tassi di interesse, tenendo però presente il monito della BCE, che richiede cautela rispetto all’utilizzo di queste tasse per sanare il bilancio.
Nel fronte opposto, diverse forze politiche, in particolare il M5s, spingono per la tassazione degli extraprofitti, accusando il governo di non aver affrontato il tema. Il Partito Democratico non è fermamente contrario a un intervento, seppur esigendo serietà nel progetto. Dall’altra parte, i Verdi criticano il governo di Giorgia Meloni, illustrando una percezione di ipocrisia, mentre Italia Viva contesta l’idea che lo Stato possa definire quali profitti siano accettabili.
In sintesi, il dibattito sugli extraprofitti torna a essere attuale, ma è permeato da opposizioni e incertezze, evidenziando la complessità delle politiche fiscali in un contesto economico difficile.